Nicotera, tensione sul torrente San Giovanni: Vigili identificano operatori durante bonifica

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A Nicotera, nella mattinata del 12 agosto, si è verificato un episodio che sta suscitando forti polemiche. Durante il terzo intervento di bioattivazione sul torrente San Giovanni a Nicotera Marina, due Vigili Urbani si sono presentati per identificare gli operatori di Calabria Verde impegnati nei lavori di disinquinamento. L’operazione, promossa dalla Pro Loco di Nicotera, era regolarmente autorizzata da ARPACAL, Capitaneria di Porto, Ufficio Tecnico Comunale e Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, con l’interesse anche della Procura della Repubblica di Vibo.

Secondo il Presidente della Pro Loco, Antonio Leonardo Montuoro, l’azione dei Vigili non è stata un semplice controllo, ma “un affronto alle istituzioni dello Stato”. Nei giorni precedenti, durante i primi due interventi, nessun rappresentante dell’Amministrazione comunale o della Polizia Municipale si era presentato, nonostante si trattasse di un’opera di bonifica importante per un corso d’acqua, già dichiarato inquinato dall’ARPACAL a luglio con presenza di escherichia coli e alti livelli di azoto, che sfocia in un tratto di mare.

Il presidente della Pro Loco, ha spiegato che, nonostante le spiegazioni fornite sul posto dagli operatori e dallo stesso presidente, i Vigili hanno proseguito nell’identificazione dei presenti. Al termine dell’ispezione, non è stato redatto alcun verbale. Montuoro e l’avvocato Giacomo Saccomanno hanno inviato un esposto alle autorità competenti per chiedere chiarimenti e accertare eventuali responsabilità, parlando di un atto di “prevaricazione e ostruzionismo” e ipotizzando “un messaggio di chiara volontà di marcatura di quell’area demaniale che non è di competenza comunale”.

Durante l’ispezione, Montuoro ha sollecitato i Vigili a intervenire in un’altra zona, nei pressi dei villaggi TamTam e Valtur, dove da giorni veniva segnalato e documentato uno sversamento di reflui fognari con potenziali gravi rischi per la salute, l’ambiente e le falde acquifere.

La Pro Loco sottolinea l’urgenza di un tavolo tecnico permanente tra istituzioni, enti e associazioni per difendere il mare e l’economia locale, evidenziando che solo attraverso la collaborazione sarà possibile affrontare concretamente il problema. “Il silenzio assordante di chi deve decidere lascia veramente perplessi”, è la considerazione finale contenuta nella nota.

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