Operazione Rinascita Scott, disposto dissequestro dei beni

259

Operazione Rinascita Scott: accolti i ricordi dell’Avvocato Rositano

Nella giornata di ieri, 22 maggio 2025, la Corte Suprema di Cassazione, VI sezione penale, in accoglimento dei ricorsi proposti dall’avvocato Letterio Rositano del foro di Palmi, ha annullato senza rinvio la sentenza con cui la Corte d’Appello di Catanzaro aveva disposto la confisca di tutto il patrimonio immobiliare, aziendale e finanziario di Impellizzeri Antonietta, Prestia Carmelo e Prestia Maria Andrea, disponendone, per l’effetto, l’immediato dissequestro e restituzione ai legittimi proprietari, terzi interessati nella procedura ablativa disposta a carico del loro congiunto Prestia Domenico.

Pienamente condivisa, quindi, la tesi difensiva secondo la quale, in conformità ai più recenti orientamenti di legittimità, sussiste una profonda differenza tra la confisca di prevenzione e quella di cui all’art. 240bis, richiedendosi in tale seconda ipotesi, poiché non assistita da analoga presunzione relativa, la piena dimostrazione dellariconducibilità dei beni all’indagato nonché la sperequazione tra i redditi leciti accumulati ed il valore del patrimonio.  

La Corte, inoltre, ha accolto parzialmente anche il ricorso proposto dall’avv. Rositano nell’interesse di Prestia Domenico, condannato alla pena di anni 12 di reclusione per il delitto di cui all’art. 416bis c.p. nell’ambito dell’operazione “Rinascita Scott”, annullando senza rinvio l’aggravante del reimpiego di capitali illeciti, e imponendo, conseguentemente, la rimodulazione della pena in anni 8 di reclusione.  

Articolo precedente Processo Curve San Siro – chiesti 9 anni per Andrea Beretta