Peculato in comune – scatta il divieto di dimora e il sequestro di beni per ex amministratori

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Carabinieri


Indagine dei Carabinieri porta alla luce ammanchi per oltre 3 milioni di euro dal bilancio comunale

Savelli (KR), 4 novembre 2025 – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo hanno notificato un Divieto di Dimora nel comune di residenza e un Decreto di Sequestro Preventivo e per Equivalente di diversi beni – tra cui denaro, conti correnti e altri valori – nella disponibilità dei presunti autori di un peculato ai danni del Comune di Savelli.

Il 3 novembre, i militari hanno eseguito la misura cautelare nei confronti di A.V., 74enne, già assessore del centro savellese tra il 2018 e il 2020, indagato insieme ad altre quattro personeF.T. (47 anni)C.B.V. (73)B.L.G. (31) e C.A. (43), tutti già titolari di incarichi amministrativi nel Comune, tra cui quelli di sindaco e vicesindaco, in periodi compresi tra il 2018 e il marzo 2025.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, dei reati di peculatofalsità ideologica e materiale commesse da pubblico ufficiale e concussione.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone diretta dal dott. Domenico Guarascio, è la prosecuzione di una complessa attività investigativa avviata nel novembre 2023 a seguito della denuncia di un ammanco di circa un milione di euro nel bilancio comunale, presentata dal sindaco e dal segretario comunale di Savelli. Gli accertamenti successivi hanno portato a quantificare la somma complessiva sottratta in oltre 3 milioni di euro (3.024.091,00), tra il 2008 e il 2023.

Già lo scorso 11 febbraio, due persone – una residente a Rende (CS) – erano state destinatarie di un Decreto di Sequestro Preventivo relativo a un immobile ritenuto provento dei reati di peculato, falso e autoriciclaggio, intestato fittiziamente alla figlia di uno degli indagati.

In quella circostanza furono sequestrati anche denaro contante (circa 18.000 euro e 1.300 dollari), gioielli e orologi di lusso (tra cui Rolex, Baume & Mercier e Bulgari, per un valore stimato di 150.000 euro), conti correntisocietàbeni immobili (4 appartamenti e 2 terreni agricoli del valore di circa 800.000 euro) e veicoli di pregio (due Toyota Rav 4, una BMW Serie 3 Cabrio Coupé e una Ducati Monster).

Le verifiche svolte nei comuni di Savelli, Pallagorio e Cirò Marina hanno poi permesso di accertare ulteriori condotte delittuose analoghe, con una distrazione fraudolenta di altri 305.000 euro attraverso mandati di pagamento falsificati.

Gli investigatori hanno ricostruito complessivamente 425 mandati di pagamento irregolari, per un valore superiore a 2,8 milioni di euro, diretti su conti personali o aziendali riconducibili agli indagati e ai loro familiari.

L’ultima fase dell’inchiesta ha fatto emergere nuove responsabilità per l’illecita percezione di circa 70.000 euro, di cui 50.000 derivanti da indennità illegittimamente aumentate da 152,43 a 400 euro mensili. Per questo, sono stati eseguiti sequestri per equivalente su conti correnti e altre disponibilità finanziarie degli indagati.

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