Pesca, Nesci (FdI): “Il Governo ottiene risultati concreti, chi intorbida le acque sbaglia bersaglio”

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“In acque limpide si pesca meglio.” Con questa metafora l’eurodeputato calabrese Denis Nesci, del gruppo ECR–Fratelli d’Italia, ha commentato le recenti polemiche sul settore ittico, rivendicando i risultati raggiunti dal Governo Meloni a tutela dei pescatori italiani.

Secondo Nesci, chi cerca di “intorbidire le acque” lo farebbe per fini politici, ignorando che l’Esecutivo ha saputo trovare un equilibrio tra tutela ambientale e sostenibilità economica.

L’eurodeputato ha ricordato che, per il 2025, era previsto un taglio del 40% delle giornate di pesca a strascico nel Tirreno. Grazie al lavoro del Ministro Francesco Lollobrigida e del Sottosegretario Patrizio La Pietra, il Governo ha negoziato con la Commissione Europea per mantenere invariato il numero di giornate rispetto al 2024, introducendo misure di compensazione e un monitoraggio costante.

A luglio, per evitare esaurimenti anticipati, le giornate settimanali sono state ridotte da cinque a quattro, in accordo con le associazioni di categoria.

Bruxelles aveva chiesto ulteriori restrizioni per la tutela del nasello (Merluccius merluccius), ritenendo insufficienti le cinque aree di protezione previste. Tra le ipotesi, un divieto totale di pesca entro 4,5 miglia dalla costa e la cancellazione delle giornate residue per novembre e dicembre: una misura giudicata “inattuabile” dalle marinerie italiane.

Dopo un intenso confronto tecnico e scientifico, è stata approvata una soluzione alternativa: fermo pesca retribuito fino al 30 novembre, stop alla pesca del nasello con palangari a novembre e sospensione della pesca sportiva del nasello per due mesi. Questa proposta, accettata dalla Commissione, consentirà ai pescatori italiani di riprendere il mare a dicembre senza la limitazione delle 4,5 miglia.

Nesci ha inoltre rassicurato il comparto sui pagamenti del fermo pesca: quelli relativi al 2023 sono in fase di completamento, mentre quelli del 2024 verranno saldati nei primi mesi del 2026, con l’obiettivo di recuperare i ritardi accumulati.

Riguardo alla Calabria, l’eurodeputato ha evidenziato che la regione dispone di tre milioni di euro dal Fondo FEAMP, ma finora ha certificato solo 500.000 euro di spesa. “Se queste risorse non vengono utilizzate entro il 31 dicembre – ha avvertito Nesci – rischiamo di perderle. La nuova Giunta dovrà impegnarle al più presto per sostenere le marinerie calabresi e non sprecare un’occasione unica per il settore.”

Con il negoziato sul fermo pesca e la tutela dei fondi europei, il Governo – secondo Nesci – ha dimostrato concretezza e attenzione verso un comparto strategico per l’economia costiera italiana. “Chi prova a intorbidire le acque – ha concluso l’eurodeputato – sbaglia bersaglio: la realtà è che oggi i nostri pescatori hanno regole più chiare, sostegni concreti e la possibilità di guardare al futuro con maggiore serenità.”

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