Ponte sullo Stretto, Baldino (M5S): “Castello di sabbia da 20 miliardi”

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Vittoria Baldino M5S

ROMA – La deputata del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino, intervenuta nel programma “Filorosso” su Rai 3, ha espresso forti critiche sul progetto del Ponte sullo Stretto, definendolo “un castello di sabbia” dal costo stimato di circa 20 miliardi di euro.

«Questo è un progetto che non sta in piedi, è un castello di sabbia e noi non stiamo costruendo una strada comunale con qualche milione di euro, noi stiamo spendendo circa 20 miliardi di euro degli italiani per costruire un castello di sabbia», ha dichiarato Baldino, sottolineando la necessità di un progetto esecutivo unico per un’opera di tale portata.

«Ci viene detto che siamo ideologici: io mi chiedo, sono ideologici quelli che chiedono un progetto esecutivo unico rispetto a una mega opera che ci costa 20 miliardi di euro? Siamo ideologici se chiediamo che è necessario fare dei test per verificare se i cavi effettivamente reggono? Siamo ideologici se chiediamo che vengano fatti i rilievi come chiesto dalla Commissione Via Vas sulle indagini geologiche, geomorfologiche, sismologiche per vedere se questo ponte effettivamente starà in piedi, oppure è ideologico chi oggi manda a gara sostanzialmente in lotti per un progetto che non è neanche un progetto esecutivo, che non conosciamo la reale fattibilità?», ha proseguito.

Baldino ha poi contestato le stime di spesa ufficiali: «Si dice che costerà 13 miliardi e mezzo, ma noi sappiamo che costerà molto di più. Allora mi chiedo chi è ideologico: chi chiede se effettivamente questi soldi verranno spesi per un’opera che si potrà fare e porterà un ritorno in termini sociali e di sviluppo, oppure chi invece va con la propaganda a spendere miliardi di euro?».

Secondo la deputata M5S, la priorità per Calabria e Sicilia dovrebbe essere potenziare le infrastrutture di base e migliorare i collegamenti interni: «La più grande opera che si possa fare per la Calabria e per la Sicilia sia portarle all’interno dell’Europa, sia dotarle di infrastrutture all’altezza di questo nome, sia quella di collegare gli aeroporti alle stazioni ed oggi non lo sono, sia quello di elettrificare le ferrovie ed oggi la maggior parte soprattutto nell’area ionica non lo sono, il 50% è a binario unico».

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