Coldiretti Calabria partecipa alla manifestazione di Palermo contro le speculazioni che minacciano il grano italiano, chiedendo regole eque e tutele per i produttori
Coldiretti Calabria sarà domani in piazza a Palermo per manifestare contro le speculazioni che stanno mettendo in ginocchio il settore cerealicolo italiano. La mobilitazione, che vedrà la presenza di una nutrita delegazione calabrese, nasce dall’allarme sul crollo dei prezzi del grano, ormai ben al di sotto dei costi di produzione.
“Un produttore deve vendere oltre quattro chili di grano per pagarsi un semplice caffè – dichiara Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – i prezzi del grano sono troppo bassi, gli agricoltori lavorano in perdita e sono costretti a rinunciare a seminare, lasciando incolti i terreni”. Una condizione che, secondo Aceto, rischia di condurre all’abbandono delle campagne, con gravi conseguenze su ambiente, economia e occupazione.
A pesare sulla crisi non ci sono solo i costi di produzione aumentati a seguito di pandemia, guerre e rincari energetici, ma anche la concorrenza del grano importato dal Canada. Gli arrivi, raddoppiati grazie al dazio zero concesso dall’Unione Europea, hanno inciso in modo pesante sul mercato italiano. “Il prodotto canadese viene fatto maturare con il glifosato, una sostanza vietata in Italia – aggiunge Aceto – l’Europa dovrebbe garantire che le regole siano uguali per tutti”.
Il comparto calabrese oggi conta 4193 aziende e quasi 24mila ettari coltivati a frumento duro, ma il timore è che le speculazioni possano causare una drastica riduzione delle capacità produttive della regione. A farne le spese, in particolare, sono i giovani agricoltori, molti dei quali hanno ereditato l’azienda di famiglia o hanno avviato nuove attività, scommettendo sulla pasta 100% italiana.
Con la mobilitazione a Palermo, Coldiretti intende sollecitare istituzioni nazionali ed europee a intervenire per fermare un processo che mette a rischio il futuro del grano italiano e di chi lo produce.