Il candidato del Partito democratico, Giuseppe Ranuccio, sulla questione sanità in Calabria
“La sanità calabrese è al collasso e i cittadini ne sono consapevoli. In provincia di Reggio Calabria, i pronto soccorso sono in crisi, le guardie mediche chiudono, gli ospedali sono ridotti all’osso e le liste d’attesa sono infinite. Un piccolo esempio? Un paziente che questa mattina si érivolto al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria per una visita ematologica, si é visto rinviare a marzo del 2026.
La scelta di ricorrere ai medici cubani è solo un palliativo temporaneo, che non risolve la carenza di personale stabile, non rende la Calabria attraente per i giovani medici italiani e non ripristina la fiducia dei cittadini.
Mentre aspettiamo la costruzione dei nuovi ospedali, la situazione non migliora. Anzi, si muore. Non per malasanità, ma per mancanza di sanità.
Un ospedale non è solo una struttura fisica, ma richiede anche apparecchiature moderne, medici e infermieri qualificati e un’organizzazione solida, e opportune tutele per l’operato degli stessi medici.
È scandaloso che ogni anno la Regione spenda centinaia di milioni di euro per coprire i costi dell’emigrazione sanitaria, invece di investire in risorse umane e strutture adeguate. Con queste risorse si potrebbero assumere medici, acquistare macchinari e ristrutturare le strutture esistenti.
I calabresi conoscono la realtà, quella delle persone che muoiono perché una diagnosi arriva troppo tardi o perché un’ambulanza non arriva in tempo.
È da qui che bisogna ripartire, se vogliamo restituire dignità alla sanità calabrese”.