Razzisti e Mafiosi. Lo stereotipo vale nella Piana ma non a Roma

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Editoriale di Angelo Zurzolo su Terra di Mezzo da oggi in edicola.

Razzisti e mafiosi? Coppola in testa, fucile a tracolla e frusta in mano come nemmeno gli schiavisti nelle piantagioni di cotone negli Stati Uniti del XVII secolo, ormai è questo il comodo stereotipo con il quale i cittadini della Piana veniamo dipinti dagli “altri”. Mafiosi, o meglio ‘ndranghetisti, lo siamo sempre stati, sin dai tempi delle faide più remote agli occhi del resto d’Italia nella nostra Terra di Mezzo non  potevano esistere medici, avvocati, artigiani, ingegneri, commercianti, e se esistevano erano collusi. Con il tempo stavamo pian piano riuscendo a scrollarci di dosso l’etichetta di essere tutti uguali, tutti complici di chi barbaramente depredava la nostra terra.  Ma dal gennaio 2010 qualcosa è cambiato, si è tornati indietro ma non solo, lo stereotipo si è arricchito al vecchio peccato originale se n’è aggiunto un altro, ancora più globale, ancora più appetibile. Gli scontri di Rosarno hanno mostrato anche il lato razzista della Piana e della cittadina medmea in particolare, dove un esercito di cittadini divenuti guerriglieri assoldati dalla ‘ndrangheta hanno messo in atto un apartheid contro i migranti. I fatti sono noti, solo gli stolti ed i professionisti della solidarietà per interesse non si sono ancora resi conto della guerra tra poveri avvenuta mentre ingordi affaristi se la ridevano quantificando i futuri profitti. Ma se ancora Amnesty International parla di “lavoro sfruttato due anni dopo. Il fallimento della Legge Rosarno, nella protezone dei migranti sfruttati nel settore agricolo in Italia” omettendo di citare la situazione di crisi disperata in cui versa la popolazione “indigena”, la crisi irreversibile dell’agricoltura siamo in presenza di una causa persa. E allora, non facciamo i Don Chisciotte combattendo i mulini a vento, si dai ammettiamolo siamo razzisti tanto “gli immigrati rendono più della droga” come è noto a tutti nella Piana. No un attimo, rewind… è stato detto a Roma, da romani, nella nota inchiesta “Roma Capitale” che ha scoperto una vera e propria organizzazione criminale mafiosa sotto il Cupolone. Vuoi vedere che a qualcuno conveniva dipingerci come razzisti e che i mafiosi non siamo solo noi?

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