Case di riposo degli orrori: titolari e dipendenti giudicate colpevoli di maltrattamenti, abbandono e condizioni disumane.
Si è concluso con tre condanne il processo “La Signora”, nato dall’indagine dei Carabinieri del Nas sui presunti maltrattamenti nella casa di riposo abusiva Casa del Sole di Reggio Calabria. La Corte d’Assise ha ritenuto colpevoli le due titolari e una dipendente, accogliendo le richieste della Procura.
Giovanna Scarfò è stata condannata a 14 anni e 6 mesi, mentre Cecilia Prestipino a 13 anni e 6 mesi. Margherita Battaglia, dipendente della struttura, ha ricevuto una pena di 12 anni e 6 mesi.
L’aggravante di aver provocato la morte di un ospite è stata riconosciuta per tutte. L’inchiesta era partita nel 2021 dopo la denuncia di una donna: il marito, affetto da una malattia neurodegenerativa, era deceduto in ospedale dopo un periodo nella struttura.
Intercettazioni, controlli sanitari e pedinamenti hanno fatto emergere un quadro di presunti maltrattamenti ai danni di 16 ospiti non autosufficienti: cibo scarso e scaduto, condizioni igieniche critiche e persino l’uso di psicofarmaci per sedare i pazienti. Nell’ordinanza si parlava di “straordinaria crudeltà” da parte delle imputate.































