Reggio Calabria, confiscato tesoro da oltre 2 milioni di euro a promotore finanziario abusivo

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Un ingente patrimonio composto da migliaia di oggetti preziosi e polizze assicurative è stato confiscato dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria a un sedicente promotore finanziario abusivo, ritenuto al vertice di un’associazione a delinquere specializzata in reati finanziari.

Il provvedimento è stato eseguito dal Comando Provinciale della Guardia di finanza, insieme al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale.

Il sequestro riguarda oltre 4.000 oggetti preziosi, tra cui diamanti, gioielli in oro e orologi di lusso, oltre a polizze assicurative, per un valore complessivo superiore ai 2 milioni di euro. Tra i beni confiscati figurano 63 diamanti, numerose collane, bracciali e più di 200 anelli in oro, oltre a orologi di marchi prestigiosi come Rolex, Tudor e Cartier, insieme ad altre pietre preziose di elevato valore.

L’operazione nasce da articolate indagini economico-patrimoniali condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria e dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, delegate dalla Procura reggina e finalizzate all’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. Gli accertamenti hanno evidenziato una forte sproporzione tra i redditi dichiarati dal soggetto e le reali disponibilità economiche accumulate nel tempo.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, anche grazie alle dichiarazioni delle persone offese e a ulteriori approfondimenti investigativi, il promotore finanziario avrebbe vissuto abitualmente dei proventi derivanti da attività illecite, dimostrando una concreta pericolosità sociale. La valutazione è stata effettuata allo stato degli atti, fatta salva ogni successiva determinazione in caso di impugnazione del provvedimento.

Le indagini hanno permesso di ricostruire un sistema fraudolento basato su una raccolta abusiva del risparmio, realizzata attraverso società finanziarie appositamente costituite. Il professionista avrebbe raccolto denaro da centinaia di risparmiatori in tutta Italia, promettendo rendimenti particolarmente elevati e irrealistici.

Il meccanismo utilizzato sarebbe stato quello di un sistema piramidale, nel quale i rendimenti promessi ai primi investitori non derivavano da attività economiche reali, ma dall’ingresso di nuovi partecipanti. Un modello fraudolento che ha consentito l’accumulo di un vero e proprio “tesoretto”, poi oggetto della confisca.

Accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha disposto la confisca dell’intero patrimonio, estesa anche ad altre disponibilità finanziarie riconducibili al promotore abusivo, individuate non solo in Italia ma anche in Spagna e Germania. Un’operazione che rappresenta un duro colpo alle frodi finanziarie e alla gestione illecita del risparmio.

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