Reggio Calabria, cresce l’allarme microcriminalità: il consigliere Anghelone chiede un tavolo interforze

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Municipio Reggio Calabria

Reggio CalabriaAllarme microcriminalità in città. A lanciare l’appello è il consigliere comunale Saverio Anghelone, capogruppo di Noi Moderati, che nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale ha sollecitato l’amministrazione a intervenire con urgenza.

La microcriminalità sta diventando una vera emergenza urbana. Serve un’azione coordinata e immediata tra tutte le forze in campo”, ha dichiarato Anghelone, chiedendo formalmente al Sindaco la convocazione di un tavolo tecnico interforze. Obiettivo: affrontare in maniera strutturata un fenomeno che, secondo il consigliere, “non è più un fastidio episodico, ma un sistema che alimenta insicurezza diffusa e sfiducia nelle istituzioni”.

Nel suo intervento, Anghelone ha fatto riferimento a episodi recenti che hanno coinvolto commercianti, residenti e turisti, denunciando una “mancanza di controllo territoriale evidente” e una crescente rassegnazione da parte dei cittadini, che in alcuni quartieri “hanno ormai rinunciato a denunciare, rassegnati alla solitudine civica”.

La proposta avanzata prevede il coinvolgimento di Prefettura, Questura, Polizia Locale, associazioni di categoria e comitati di quartiere, attraverso incontri periodici e un monitoraggio costante degli interventi. “Non si tratta di militarizzare la città – ha precisato – ma di coordinare risorse e competenze per tornare a garantire sicurezza e vivibilità nei luoghi della vita quotidiana”.

Nel frattempo, la cronaca urbana continua a raccontare una realtà preoccupante: furti, scippi, atti vandalici, truffe e spaccio di lieve entità sono ormai frequenti, specialmente nei quartieri periferici come Archi, Sbarre, Ciccarello e Gebbione, ma anche in zone centrali ad alta frequentazione turistica.

I dati parlano chiaro: secondo il rapporto Confcommercio 2024, a Reggio Calabria i furti sono aumentati del 29 % in un anno, le rapine del 28,4 % e gli atti vandalici del 27,6 %. L’ISTAT segnala che oltre il 26 % delle famiglie italiane teme la criminalità nel proprio quartiere, con una percezione ancora più marcata nel Sud e in Calabria.

Alla base del problema, ha evidenziato Anghelone, concorrono diversi fattori: disagio sociale, disoccupazione giovanile, mancanza di presidi culturali e civili, scarsa illuminazione pubblica, degrado urbano, e soprattutto un vuoto di presenza istituzionale. A preoccupare è anche la scarsa fiducia dei cittadini nelle istituzioni, che spesso preferiscono non denunciare per evitare un iter burocratico lungo e, in molti casi, inefficace.

Il consigliere ha sottolineato come siano necessari interventi su più livelli: “controllo del territorio, certo, ma anche prevenzione, riqualificazione urbana, illuminazione pubblica, progetti di legalità nelle scuole e spazi di aggregazione per i ragazzi”.

La sicurezza non si costruisce solo con la repressione, ma con la fiducia”, ha affermato Anghelone, chiudendo il suo intervento con un monito: “Se non agiamo adesso, rischiamo di normalizzare il degrado. E la normalità del degrado è la sconfitta più grave per una comunità”.

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