RIFONDAZIONE COMUNISTA: “DECISIONE CIPESS SU PONTE È DICHIARAZIONE DI GUERRA CONTRO I TERRITORI”

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RIFONDAZIONE COMUNISTA: “DECISIONE CIPESS SU PONTE È DICHIARAZIONE DI GUERRA CONTRO I TERRITORI”

Il Partito della Rifondazione Comunista – Calabria aderisce con convinzione al corteo NO PONTE che si terrà il 9 agosto a Messina, unendosi alla mobilitazione popolare che da decenni si oppone alla devastazione ambientale, al furto di risorse pubbliche e alla logica militarista dietro il progetto del ponte sullo Stretto di Messina.

Il via libera formale arrivato dal CIPESS, con la clausola che impone 1,5 miliardi di euro alle casse pubbliche in caso di stop ai lavori, rappresenta l’ennesimo ricatto ai danni della collettività. Una scelta che premia ancora una volta gli interessi dei grandi gruppi privati come Eurolink, con la complicità del governo Meloni-Salvini, mentre i nostri territori continuano a soffrire per l’assenza di diritti fondamentali come l’accesso all’acqua, ai trasporti pubblici e alla sanità.

In Calabria come in Sicilia, la crisi idrica è ormai una condizione strutturale. Mentre la rete idrica perde il 50% dell’acqua e interi quartieri rimangono a secco, si continua a investire miliardi in un’opera inutile e dannosa che da sola sottrarrebbe 5 milioni di litri di acqua al giorno, il 20% del fabbisogno idrico della città di Messina. Uno schiaffo alla giustizia sociale e ambientale.

Sappiamo bene che non si tratta solo di un’opera infrastrutturale: il Ponte è il simbolo di un modello che privilegia la speculazione, l’oppressione sociale, e che — come denunciato apertamente — viene addirittura presentato come opera di interesse militare e strategico per la NATO. La Sicilia e la Calabria vengono così ridotte a avamposto di guerra nel Mediterraneo, mentre si tagliano i fondi per la viabilità ordinaria, per la prevenzione degli incendi, per la sanità e per l’istruzione pubblica.

Ecco perché essere contro il Ponte vuol dire anche essere contro la guerra e contro il sistema economico e politico che la alimenta. In piazza il 9 agosto porteremo anche la nostra solidarietà al popolo palestinese, oggi vittima di un genocidio sionista, nella convinzione che le lotte contro il Ponte, contro il neoliberismo e contro il militarismo siano tutte parte di un’unica, grande battaglia per la giustizia globale, la pace e l’autodeterminazione dei popoli.

Con 14 miliardi di euro destinati al ponte e oltre 30 miliardi all’anno in spese militari, si potrebbero affrontare concretamente le vere emergenze: scuole sicure, ospedali funzionanti, trasporti pubblici efficienti, bonifiche ambientali e diritto all’acqua per tutte e tutti.

Per tutto questo, il 9 agosto saremo in piazza per unirci al coro del comitato promotore: VOGLIAMO L’ACQUA, NON LA GUERRA, NO AL PONTE!

Partito della Rifondazione Comunista – Calabria

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