Rosarno, Ai salotti letterari “Frammenti d’Arte” il romanzo “Moira” di Giuseppe Bagnato

130

È Giuseppe Bagnato, scrittore di Varapodio dal tratto originale e coinvolgente, l’ospite della serata del più recente incontro dei salotti letterari dell’Associazione MedmArte.

L’evento, condotto con la consueta cura e competenza da Ambra Miglioranzi, presidente dell’Associazione, ha avuto a tema la presentazione del romanzo “Moira”, primo dei due volumi pubblicati dall’autore.

Già il “mestiere di contadino” che qualifica l’attività lavorativa svolta da Giuseppe Bagnato motiva e dà conto non solo dell’ambientazione ma anche dei contenuti del romanzo; la terra, gli alberi, … e tutti gli elementi della natura, sono “corpo” da percorre e da attraversare nel viaggio che Ciccio, il protagonista, intraprende alla ricerca di Moira ma anche “porta” di accesso al viaggio interiore che egli stesso compie: Ciccio salendo sul maestoso albero di ulivo vede da una prospettiva nuova e scorge “oltre” e “dentro” le cose.

Il confronto con il pubblico è stato particolarmente interessante e partecipato e si è puntualmente sviluppato ed approfondito al termine di ognuna delle letture dei brani tratti dal romanzo, per l’occasione condotte con coinvolgente competenza da Luisa Milano ed inframmezzate dalle coinvolgenti note della chitarra di Raffaele Rao, allievo dell’Accademia Musicale Medmea di Rosarno.

Nel corso dell’incontro, lo scrittore ha rimarcato con vigore il bisogno impellente del ritorno al contatto con la terra che è, come implicita conseguenza, ritorno a sé stessi.

Limitare la dimensione artefatta dei luoghi e degli oggetti ai quali ormai costantemente ci riferiamo – il ritorno al contatto con la terra –  è presupposto che favorisce ed agevola il viaggio introspettivo al quale ogni uomo è ormai urgentemente chiamato, perché “tutto è dentro di noi” come ha affermato lo stesso Giuseppe Bagnato nel corso del dibattito con il qualificato ed attento pubblico presente, e perché la redenzione – laicamente intesa – dell’umanità passa attraverso la conoscenza di sé prima di poter conoscere gli altri; il processo opposto, più diffuso di quanto ciascuno è pronto a riconoscere, porta l’individuo ad ergersi a giudice di ognuno e di ogni cosa, nutrendo l’ego, l’individualismo e la mala pianta del preconcetto che chiude al confronto e che diventa giudizio assoluto ed inappellabile.

Ciccio, allora, animo sensibile, di quella sensibilità che ha sempre tanto da dire e che l’ottusità dei modelli sociali non sa ascoltare perché la scambia per debolezza e fragilità, coglie lucidamente la necessità della rottura, della ribellione e comunica con ferma determinazione alla madre l’intrapresa del suo viaggio alla ricerca di Moira, che sarà affascinante viaggio nei luoghi e nell’animo.

A chiusura della serata lo stesso Giuseppe Bagnato ha voluto donare alla platea la lettura di un bellissimo suo brano, celebrativo delle bellezze della Calabria, con il quale si è presentato pochi giorni addietro al pubblico del Salone del libro di Torino.

Prossimo appuntamento giovedì 26 con un reading di poesie della Romana Luigia Panarello dal titolo”Voci di Donne, voce del Tempo, voci del Sud”.

Articolo precedente “Dal diario di Saso- Come sopravvivere ai Calabresi” il primo ebook di Salvatore Tigani
Articolo successivoRende, Dieni (M5S): Il comune di Rende faccia chiarezza sui 40 lavoratori in mobilità ordinaria