L’Avv. Michele Filippo Italiano: “Comune guidato dai burocrati e non dalla politica”
Il capo gruppo di minoranza al Consiglio comunale di Rosarno, Avv. Michele Filippo Italiano, interviene con una dura presa di posizione contro la recente determina comunale che prevede l’attivazione dell’istituto denominato scavalco d’eccedenza.
Secondo l’esponente di opposizione, la scelta dell’amministrazione dimostra ancora una volta che il Comune è “governato dai burocrati e non da chi è stato eletto dai cittadini”.
La determina prevede l’assunzione di tre figure professionali con contratto a tempo determinato per 12 ore settimanali ciascuna, con l’obiettivo di colmare il vuoto lasciato dalle dimissioni del ragioniere comunale.
“È stata pubblicata una determina da parte del Comune di Rosarno sulla quale solleviamo forti obiezioni. Ci riferiamo all’attivazione dell’istituto denominato scavalco d’eccedenza, tanto caro al Segretario del Comune che di fatto fotografa quanto sosteniamo da tempo ovvero che il nostro comune è governato dai burocrati e non da chi è stato eletto dai cittadini. Il nostro comune, anche in questa situazione dimostra di non avere una guida politica capace ed autorevole. Con tale istituto, dello scavalco d’eccedenza, previsto dalla legge, si assumono tre figure professionali per 12 ore settimanali con contratto a tempo determinato. Queste tre figure professionali vanno a colmare il vuoto lasciato con le dimissioni del ragioniere del nostro comune. Non ci pare un atto di gestione efficace e ci sembra un utilizzo improprio delle risorse pubbliche. Senza nulla togliere alle ottime capacità delle tre figure individuate nella determina di assunzione, noi contestiamo il metodo di spezzettare una funzione importante e indispensabile per la corretta funzione amministrativa”.
Pur riconoscendo le capacità delle persone individuate, Italiano sottolinea che si tratta di “un utilizzo improprio delle risorse pubbliche” e di un “metodo inefficace” che frammenta un ruolo essenziale per la corretta gestione amministrativa.
“Avremmo preferito – dichiara – una figura apicale, stabile e costantemente presente. È di questo che il nostro comune aveva e ha bisogno, non di soluzioni tampone”.