USB e Nuvola Rossa denunciano i tempi insostenibili per esami diagnostici e screening in Calabria, chiedendo interventi urgenti e mobilitazione dei cittadini

La sanità pubblica calabrese continua a mostrare segni di profonda sofferenza, in particolare sul fronte delle liste d’attesa. USB Reggio Calabria e Nuvola Rossa di Villa San Giovanni hanno reso note le segnalazioni ricevute dai cittadini, denunciando una situazione che definiscono ormai insostenibile.

Secondo quanto riferito, molti esami diagnostici risultano prenotabili solo dopo lunghi mesi o addirittura anni, mentre in alcuni casi non compaiono affatto tra le disponibilità del sistema di prenotazione. Tra gli esempi riportati spiccano le difficoltà legate agli screening neonatali e alle ecografie ginecologiche post-operatorie. Per un’ecografia osteoarticolare nel lattante, ad esempio, l’attesa porta a novembre con la necessità di spostarsi a Polistena. Per un’ecografia a reni e surreni, sempre nel neonato, la prima disponibilità è a fine novembre a Gioia Tauro o addirittura a marzo 2026 a Villa San Giovanni. Non va meglio per le pazienti che necessitano di un’ecografia ginecologica post-operatoria: la prenotazione è possibile solo a partire da febbraio del prossimo anno a Polistena.

Il quadro non cambia per le patologie respiratorie. Chi necessita di un polisonnogramma, nonostante la legge preveda un massimo di dieci giorni per l’erogazione con impegnativa “breve”, si vede rinviare fino al mese di maggio, in provincia di Cosenza, ma con una prescrizione “programmata” a 60 giorni. Anche per una semplice spirometria, nella zona dello Stretto, le prime disponibilità si attestano a gennaio 2026.

Una condizione che, sottolineano le due realtà promotrici della denuncia, non può essere liquidata come emergenza isolata ma appare invece come problema strutturale. I cittadini, spiegano, si trovano di fronte a una scelta forzata: attendere tempi incompatibili con la tutela della salute o rivolgersi alla sanità privata, con un inevitabile aggravio economico.

Intanto l’ASP si gira dall’altra parte, la politica fa campagna elettorale e il sistema pubblico si sgretola. Noi diciamo basta: la salute non può aspettare. La sanità pubblica deve essere difesa e potenziata, con assunzioni stabili, investimenti reali e risorse nei territori”, si legge nella nota diffusa.

USB Reggio Calabria e Nuvola Rossa lanciano quindi un appello a cittadini e associazioni affinché si uniscano per denunciare pubblicamente la situazione e organizzarsi in forme di mobilitazione collettiva. “Solo così potremo strappare il diritto alla cura che ci spetta”, concludono.

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