Sospese celebrazioni in onore della Madonna di Polsi

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Dopo 400 anni, le celebrazioni in onore della Madonna di Polsi vengono sospese per i lavori al santuario e l’inaccessibilità delle strade, con il rinvio della visita del cardinale Matteo Zuppi e un’onda di polemiche sui social, mentre resta vivo il ricordo del legame tra il luogo sacro e la ’ndrangheta.

La decisione è storica e dolorosa: dopo circa quattro secoli, le celebrazioni in onore della Madonna di Polsi non si terranno. Lo ha annunciato la Curia vescovile di Locri, guidata da monsignor Francesco Oliva, insieme al rettore del Santuario mariano situato nel cuore dell’Aspromonte ionico, nel comune di San Luca. Migliaia di fedeli, per la prima volta, non percorreranno le due strade che conducono al santuario, entrambe in condizioni impraticabili: la risalita lungo il torrente Bonamico e la pericolosa discesa dal casello forestale di Cano. La notizia ha acceso forti polemiche sui social.

La Curia ha inoltre comunicato il rinvio della visita del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, che aveva accolto l’invito dei fedeli a partecipare alla novena in onore di Maria della Montagna. “Con pari rispetto e rammarico, tuttavia, il Cda informa che – a fronte delle numerose criticità emerse nelle ultime settimane – è stato necessario concordare il rinvio della visita del Cardinale e sospendere le celebrazioni estive previste a Polsi, comprese la Novena e le feste del 2 e del 14 settembre. Il Cda evidenzia che le tali difficoltà sono legate a lavori di restauro e valorizzazione della chiesa del Santuario, che resterà chiusa ancora per alcuni mesi, alla percorribilità della strada di accesso, compromessa da una frana invernale. Nonostante l’impegno della Regione Calabria, i lavori di messa in sicurezza sono iniziati solo di recente”.

In un primo momento erano state valutate soluzioni alternative, come lo svolgimento della messa solenne nello stadio comunale di San Luca o la celebrazione della novena nella parrocchia del paese con conclusione a Locri. Ma entrambe le ipotesi sono state scartate: la prima per motivi di sicurezza e agibilità, la seconda per le tensioni sorte tra la popolazione e le polemiche alimentate sui social, dove sono circolate fake news riguardo la chiusura definitiva del santuario e la rimozione della sacra effigie. “Tali insinuazioni sono totalmente infondate e sono state prontamente smentite dai canali ufficiali della Diocesi”, precisa la nota.

La sospensione delle celebrazioni ha anche un riflesso indiretto sul legame storico tra la Madonna della Montagna e la criminalità organizzata. Proprio a Polsi, infatti, la ’ndrangheta ha tradizionalmente tenuto i propri raduniNicola Gratteri, procuratore di Napoli, lo ha ricordato più volte: “Ogni anno, a settembre, i capimafia si riuniscono a Polsi per discutere delle strategie criminali. Si fanno le investiture, i processi, si decide se aprire o chiudere un locale di ‘ndrangheta. Si riuniscono a Polsi perché è il luogo sacro, il luogo della custodia delle 12 tavole della ‘ndrangheta, perché lì sprigiona la forza ‘sacra’, rispetto alle altre organizzazioni criminali, che fa osservare in modo ortodosso le regole”.



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