In data 24 gennaio 2017 è stata eseguita nei confronti di F.C. insegnante di sostegno presso l’Istituto comprensivo Brogna di Polistena, la misura cautelare interdittiva, della sospensione dal servizio per la durata di 12 mesi, emessa dal gip presso il tribunale, Dottoressa Anna Pensabene. L’insegnante risulta indagata in ordine al reato p.e. p. dall’art 572 codice penale, perché attraverso e perduranti reiterate vessazioni di ordine psicologico e fisico, consistite in ripetute imprecazioni, rimproveri, minacce e vere e proprie violenze fisiche e psichiche poste in essere nei confronti del minore R. C. (di anni sette e affetto da disturbo dello spettro autistico moderato), lo maltrattava, con ciò ponendo in essere una condotta abituale estrinsecatesi in più azioni che, seppur realizzate in momenti successivi, sono risultate collegate da un nesso di abitualità e avvinte nel loro svolgimento dall’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità psicologica morale e fisica dell’alunno, a tal punto da indurlo ad un persistente stato di soggezione paura E disagio psicofisico tale da cagionare allo stesso sofferenze e umiliazioni, da rendere particolarmente dolorosa e quasi del tutto impossibile la frequentazione della scuola. Le indagini, delegate alla sezione di polizia giudiziaria aliquota polizia di Stato in sede che ha anche eseguito il provvedimento, sono scaturite dalla denuncia presentata presso questa procura della Repubblica, dal padre del minore poiché il figlio gli aveva esternato di essere stato percosso ed aggredito verbalmente dall’insegnante di sostegno; sono state quindi raccolte informazioni dalle persone a conoscenza dei fatti e contestualmente è stata avviata attività tecnica di intercettazioni tra presenti ed attività video ripresa all’interno dell’aula dove si svolgevano le lezioni del bambino. L’attività ha consentito di confermare pienamente quanto appreso dai genitori del minore ed in particolar modo le riprese video hanno dimostrato in maniera inconfutabile come in più occasioni l’insegnante di sostegno abbia adottato comportamenti aggressivi e prevaricatori nei confronti dell’alunno, colpendolo con schiaffi e pugni in testa non che interloquendo Con lo stesso usando un tono aggressivo e minaccioso. Il bambino reagiva chiudendosi in se stesso e isolandosi assumendo un atteggiamento quasi di difesa portando frequentemente le mani alle orecchie
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