Operazione Vulcano, foto e nomi degli arrestati a Gioia Tauro

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La notte dell’08 Novembre 2014, alle ore 04:30 circa, personale della Compagnia CC di Gioia Tauro, supportato, in fase esecutiva, dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e da unità cinofile del G.O.C. Vibo Valentia, ha dato esecuzione in Gioia Tauro (RC), a nr. 02 Ordinanze di Applicazione di Misura Cautelare, emesse dal Tribunale di Palmi – Ufficio GIP (dott. Giulio DE GREGORIO) – di cui la prima – Custodia Cautelare in carcere – e la seconda – obbligo di presentazione alla PG.. L’operazione ha preso le mosse dal ferimento, per colpi d’arma da fuoco avvenuto sul lungo mare di Gioia Tauro (RC) in data 28.06.2014, alle 20:00 circa, di due giovani ragazzi a seguito di un diverbio dovuto a motivi sentimentali.

Nell’immediatezza dei fatti i militari di questo Comando, con la costante direzione del Sost. Proc. della Repubblica di Palmi dott. Gianluca GELSO e del Procuratore f.f. dott. Emanuele CRESCENTI, furono in grado, nonostante la palese reticenza di uno dei due ragazzi feriti – quello più grave peraltro – di ricostruire l’accaduto mediante l’attenta analisi delle dichiarazioni fornite dai denuncianti e dalle persone presenti agli eventi unitamente ad un puntiglioso confronto e riscontro con le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza pubblici posti lungo le vie limitrofe al luogo dell’evento criminoso. La meticolosità del lavoro effettuato, assieme a puntuali riscontri anagrafici e catastali, ha permesso non solo la ricostruzione del percorso dei rei nelle fasi immediatamente antecedenti e successive alla sparatoria, ma ha consentito, altresì, di giungere a un’assoluta e certa individuazione dell’autore del grave gesto delittuoso, destinatario della odierna misura custodiale carceraria per i reati di lesioni aggravate (artt. 582 e 585 c.p.) mediante l’utilizzo di arma da fuoco detenuta illegalmente.

Nel corso dell’attività d’indagine, durata esattamente 01 mese (dal 28 Giugno al 28 Luglio 2014), i Carabinieri hanno effettuato anche delle proficue attività tecniche tese ad accertare l’effettiva veridicità delle dichiarazioni rese dalla parti offese. In particolare, mentre una, vittima accidentale della sparatoria, ha dimostrato viva collaborazione con le Forze dell’Ordine, l’altra, effettiva destinataria dei colpi d’arma da fuoco, ha manifestato una preoccupante, ostinata ritrosia e riluttanza a coadiuvare i militari nell’individuazione del reo: da ciò è scaturita la denuncia per favoreggiamento (art. 378 c.p.) e la conseguente misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla PG.

Destinatari delle misure cautelari:

·        REITANO DOMENICO CL.94 (OCC in carcere per lesioni aggravate dalla premeditazione e dall’uso di arma detenuta illegalmente);

·        CARROZZA FRANCESCO CL.94 (obbligo di presentazione alla P.G. per favoreggiamento personale).

 Durante l’esecuzione delle misure cautelari ai danni di REITANO Domenico cl.’94 e CARROZZA Francesco cl.’94 i militari della Compagnia CC di Gioia Tauro con i colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e dei Cinofili del GOC di Vibo Valentia (in tutto 25 CC) hanno effettuato numerose perquisizioni presso le abitazioni, gli appezzamenti di terreno e i fondi rustici degli odierni indagati. In particolare, le attenzioni degli investigatori si sono concentrate tra il V Stradone di località Sovereto di Gioia Tauro e il X Stradone di Cda Bosco di Rosarno. Nei capannoni della famiglia del REITANO Domenico cl.’94 (V Stradone Sovereto) è stata rinvenuto un piccolo essiccatoio di canapa indiana del tipo “olandese nana” all’interno del cassone di un camion occultato da decine di cassette in plastica per la raccolta degli agrumi; nel terreno invece è stata rinvenuta una pianta d marjuana di 01 metro di altezza. Infine, all’interno di un piccolo ufficio adiacente il capannone sono stati rinvenuti e sequestrati diversi pacchetti di sigarette colmi della stessa sostanza stupefacente già suddivisa. Al X Stradone è stato rinvenuto nei vasti appezzamenti di terreno della famiglia ed in particolare in quello dello zio paterno, REITANO Antonio cl.’57, un cospicuo numero di munizioni di diverso calibro, un caricatore ed una pistola a tamburo clandestina di fabbricazione austriaca marca Patent & Gasser Wien cal. 8 mm. Pertanto i prevenuti sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, poiché ritenuti responsabili:

·        REITANO DOMENICO CL.94 di coltivazione, produzione e detenzione di sostanza stupefacente;

·        REITANO ANTONIO CL.57 di detenzione di arma clandestina, parti di armi e munizioni di vario calibro.

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