Sbarchi migranti Roccella Jonica – fermati scafisti

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Fermati gli scafisti responsabili degli sbarchi avvenuti a Roccella Jonica tra il 6 ed il 10 giugno

L’intensa e sinergica attività investigativa svolta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza ha portato al fermo di 6 soggetti ritenuti responsabili del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nell’ambito degli sbarchi avvenuti tra il 6 e il 10 giugno nel porto di Roccella Jonica.

Nel corso di diversi eventi di salvataggio in mare, sono giunti presso il Porto delle Grazie numerosi migranti, anche minori,provenienti da Bangladesh, Egitto, Siria, Pakistan, India, Afghanistan, Iraq e Iran.

Le attività investigative, condotte dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Siderno e dai Finanzieri della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Roccella Jonica, coordinate dalla Procura della Repubblica di Locri, sono state immediatamente indirizzate all’individuazione degli eventuali responsabili della traversata.

Grazie a perquisizioni mirate e grazie al supporto di interpreti si è riusciti a ricostruire nel dettaglio le fasi preparatorie della traversata e ad individuare gli scafisti, consentendo anche di svelare la reale identità di alcuni soggetti coinvolti, i quali avevano inizialmente fornito generalità false o incomplete, nel tentativo di sottrarsi alle indagini.

Determinanti sono state inoltre le testimonianze di diversi migranti che hanno fornito precise indicazioni sull’identità degli scafisti: 6 i soggetti di diverse nazionalità fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e gestione della navigazione delle imbarcazioni, partite dalle coste della Libia e della Turchia.

Ancora una volta, la proficua sinergia tra le Forze di Polizia e l’Autorità Giudiziaria ha consentito di contrastare efficacemente le organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani, anche grazie alla preziosa collaborazione dei migranti coinvolti.

Si rappresenta infine che i Procedimenti Penali a carico dei sei soggetti fermati si trovano nella fase delle indagini preliminari e quindi vige il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.

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