Calabria, confermata intossicazione da botulino per le due vittime: indagate dieci persone
Le autopsie hanno confermato che Tamara D’Acunto e Luigi Di Sarno, deceduti nei giorni scorsi in Calabria, sono morti a causa di un’intossicazione da botulino. I due facevano parte del focolaio di casi collegato al consumo di panini con salsiccia e friarielli acquistati presso un food truck.
Gli esami autoptici sono stati eseguiti dal pool di esperti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e dal Centro nazionale di riferimento per il botulismo dell’Istituto superiore di sanità, su incarico della Procura. L’autopsia di Tamara D’Acunto si è svolta a Catanzaro, mentre quella di Luigi Di Sarno a Lagonegro.
La conferma della tossinfezione è arrivata anche dall’indice di asfissia rilevato in entrambe le vittime. Durante gli accertamenti sono state rinvenute tracce di cime di rapa, che verranno sottoposte a ulteriori analisi. Alle operazioni hanno partecipato anche i consulenti nominati dalle parti, tra cui il medico legale Mirko Massimilla, in rappresentanza di alcuni sanitari coinvolti nell’indagine.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Paola, vede dieci persone indagate: l’ambulante che gestiva il food truck, tre responsabili delle aziende produttrici del prodotto e sei medici delle strutture sanitarie del cosentino che avevano in cura le vittime prima del decesso. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.
Le indagini proseguono per ricostruire con esattezza la catena di eventi e le eventuali responsabilità, mentre si attendono i risultati degli esami sui campioni alimentari sequestrati