Gioia Tauro, Fiaccolata per la vita: tra scarsa partecipazione e qualche polemica

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Tra scarsa partecipazione popolare e qualche polemica di troppo, si è svolta a Gioia Tauro anche la seconda “Fiaccolata per la vita” organizzata dalle associazioni della Piana in lotta contro i tumori. L’intento è sempre quello: ricordare le numerose vittime del cancro nella Piana e chiedere un’attenzione concreta a quello che è ormai diventato un caso nazionale. Il raduno in piazza del Marinaio, la sera del 31 ottobre, ha rivelato novità e punti critici di questa seconda edizione della manifestazione, che segue alla prima del giugno scorso. Una manifestazione pacifica, ma non per questo meno risonante, che ha illuminato una fredda notte di autunno con le fiaccole della vita. In testa al corteo, lo straziante striscione che continua ad allungarsi, con le foto di quei volti che il cancro ha sconfitto, e sono sempre di più. «Siamo stanchi di seppellire i nostri cari!» dicono cittadini e associazioni. Tante, in questa seconda marcia per la vita, le associazioni della Piana che si sono unite al Comitato “Fiume” e alla Pro loco di Gioia Tauro per manifestare. Soprattutto da Palmi, coinvolte dal movimento “#orabasta” che negli ultimi mesi ha dato grande impulso alla lotta. Ma soprattutto, una importante novità di questa fiaccolata: la presenza di sette sindaci di comuni della Piana. Seminara, Melicucco, Scido, Cittanova, Rosarno, Feroleto, Palmi, Sant’Eufemia i comuni rappresentati da sindaco o vicesindaco. Una presenza significativa, un passo in avanti per la lotta al male del secolo, un punto di forza che indica il coinvolgimento istituzionale in questa battaglia. Oltre ai sindaci, diversi altri esponenti della politica locale. E proprio questo ha suscitato non poche polemiche, da parte di chi ha letto nella presenza della politica un tornaconto personale in vista delle prossime elezioni, regionali e comunali. Dal canto suo, la presidente del comitato “Fiume” Maria La scala mette così a tacere le insinuazioni: «i sindaci hanno promesso di attivarsi concretamente nella lotta, la loro presenza ha significato tanto e a noi interessa questo, poco importano le polemiche che si sono sollevate riguardo alle presunte passerelle politiche». Nota stonata di questa seconda fiaccolata la scarsa partecipazione dei cittadini. Davvero pochi questa volta, rispetto alle centinaia di fiaccole accese nella manifestazione di giugno. «Proprio adesso che le istituzioni stanno mostrando impegno, la cittadinanza manca, sminuendo tutto quanto fatto finora», commentano le associazioni. La lotta, comunque, non si ferma. Soprattutto per la realizzazione nella Piana di una struttura ospedaliera a sostegno di ammalati e familiari, visto che ormai la piaga dei tumori è ben radicata.

RAFFAELLA CARUSO

 

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