In Calabria da oggi “riaperture” ma ministro Boccia pensa a diffida “Le ordinanze devono essere conformi al Dpcm”

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Il Piemonte nell’ultima settimana ha avuto 80,3 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, la Liguria 65, la Lombardia 64,1, la Calabria appena 2,6 (stima Sky Tg24 su dati del ministero). C’è un abisso. Eppure le regioni più ricche, ancora alle prese con numeri non rassicuranti, con la parziale eccezione del Veneto, spingono per riaprire prima e in misura maggiore. Già si vedono i primi provvedimenti autonomi e si rischia un caos pericoloso dal 4 maggio, data d’inizio ufficiale della cosiddetta Fase 2. Scenario che il governo vuole evitare: Il ministro Francesco Boccia ha detto ai presidenti che le ordinanze devono essere conformi al Dpcm – a meno che non siano più restrittive -, altrimenti verranno impugnate al Tar o alla Corte costituzionale. Il ministro ha però promesso una lettera di diffida prima dell’impugnazione. In Calabria da oggi domani  sarà “consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”. E’ quanto previsto da un’ordinanza per la fase 2 firmata dalla governatrice della Calabria, Jole Santelli. Secondo l’ordinanza, queste stesse attività “possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime ‘anti-contagio’ e ferma restando la normativa di settore.

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