Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’Agosto” è forse uno dei film più famosi della cinematografia made in Italy a cavallo degli anni ’70. Un capolavoro della commedia all’Italiana interpretato magistralmente da Giancarlo Giannini e Mariangela Melato. Lo scenario è il seguente: Raffaella Pavone Lanzetti, borghese anti-comunista con la “puzza sotto il naso” passa le vacanze su uno yacht assieme ai suoi amici dell’alta società. Gennarino Carunchio è invece un marinaio comunista che si ritrova sullo yacht a lavorare e dover sottostare agli ordini della Lanzetti e dei suoi amici viziati. Il povero marinaio subisce in silenzio, finché per uno scherzo del destino lo yacht naufraga ed i due si ritrovano da soli in mare aperto. Ecco che qui i ruoli si invertono, il Marinaio Gennarino si ritrova da solo con la Lanzetti, e può finalmente vendicarsi di tutte le umiliazioni subite nel corso degli anni dai ricconi che ha servito sullo yacht. Sesso, politica, razzismo, femminismo, razzismo e disuguaglianza sociale, tutto ciò traspare da questo film crudo, intenso, spietato. I due finiscono per innamorarsi, e rifiutano più volte i soccorsi nascondendosi nell’isola deserta su cui erano approdati, ma alla fine Gennarino per mettere alla prova la ricca borghese riesce a farsi soccorrere. Tornati nella civiltà però le distanze sociali convincono la ricca borghese a tornare dal marito e piantare in asso il povero marinaio, che intanto viene scoperto anche dalla moglie. Storico l’appellativo con cui Gennarino chiama Raffaella Pavone Lanzetti ovvero “Bottana Industriale”, un film epocale che oggi finirebbe nella cesoia del politicamente corretto. Siamo sicuri che la strada imboccata sia quella giusta? Censurare il libero pensiero e l’arte solo perché non rispetta dei canoni imposti da alcune lobbies è davvero un toccasana per la nostra civiltà?
Christian Carbone
