Ndrangheta- pentito accusa cantante Glock 21: “Insulta i carabinieri”

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Riceviamo e pubblichiamo:

Attacchi alle forze dell’ordine definite come ‘cani’ e ‘cops da mandare affanculo’. Messaggi pieni di riferimenti apologetici nei riguardi della cosca mafiosa Bellocco. Fa discutere il video del rapper Domenico Bellocco, in arte Glock 21, pubblicato sulle principali piattaforme social dal titolo ‘Chiamami Boss’ (online al link https://www.youtube.com/watch?v=ln2Y_iXiEYc) e ambientato nei quartieri della ‘ndrangheta della cintura milanese come Corsico, la Barona e Trezzano sul Naviglio. Intervistato dal giornalista e massmediologo Klaus Davi, un collaboratore di giustizia, che ha preferito mantenere segreta la propria identità, rivela: «Gli attacchi alle forze dell’ordine sono ripetuti ed espliciti: i carabinieri sono definiti ‘cani’ (21 cani a cui chiudere la bocca, al minuto 1’00”) e ancora più esplicitamente ‘cops da mandare aff……’ (al minuto 2’07”). Non solo: Gregorio Bellocco, condannato all’ergastolo e zio del cantante, fece modificare la pistola Glock da 15 colpi facendosi costruire un caricatore che portava 21 colpi. Il cantante usa ossessivamente il numero 21. Tale numero viene indicato nei racconti della ‘ndrangheta in riferimento ai 3 cavalieri di Spagna Ossu, Mastrossu, e Carcagnossu che hanno lavorato 21 anni sotto terra per formare le regole sociali della ‘ndrangheta. Il 21 dicembre del 1983 in Calabria è stato il giorno in cui hanno arrestato più di 300 persone, compresi tutti i fratelli Bellocco, grazie al pentito Scriva. Proprio in quell’anno Peppe Bellocco, anche lui condannato all’ergastolo, scrisse una canzone riferita al 21 dicembre del 1983 dal titolo ‘mpamita e tragidi’». Sempre secondo il collaboratore: «Il Bellocco ha 21 anni, usa il 21 come numero delle sbarre che ci sono nelle carceri. Dice anche che ‘chiuderà la bocca a 21 persone, che ha 21 motivi per mandare questi cani a fare in culo’: i cani nel gergo calabrese sono gli sbirri. Azzarda che avrà ‘21 minuti per scappare e poi stare al sicuro’ (minuto 1’52”). Scandisce che sono 21 sono le tr… che vogliono ‘un pezzo di cuore’ (al minuto 1’07”) ma i Bellocco hanno ammazzato diverse donne nella loro famiglia, tra cui l’ultima ammazzata e fatta scomparire è Francesca Bellocco, figlia di Pietro Bellocco, perché aveva una relazione sentimentale con Cacciola Domenico, anche lui vittima di lupara bianca; per questo reato è stato condannato all’ergastolo il figlio di Francesca, Francesco Barone. Nel filmato si scorge ripetutamente un disegno in cui ci sono delle forbici e un rasoio: il rasoio rappresenta una delle sette regole della ‘ndrangheta, che recita ‘un rasoio serve a sfregiare gli uomini indegni’. Non solo, nel linguaggio della ‘ndrangheta, quando un picciotto viene ‘battezzato’, si dice che viene fatto il taglio della coda, ecco perché nel video ci sono le forbici per tagliare la coda e il rasoio per sfregiare gli uomini indegni».

Non mancano i riferimenti diretti al clan: «’Da Milano a Rosarno prima pulisciti la mano prima che dai un bacio alla famiglia’ (minuto 1’53”). E aggiunge anche che ‘campi 100 anni se non parli…’ (minuto 2’25”). Il video è stato girato a Milano anche perché Umberto Bellocco, il capo assoluto detto ‘asso di bastone’, proprio a Milano fece uccidere suo cognato Michele Messina negli anni ‘90».

 

Luca Bragadini

Klaus Davi & Co

 

 

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