“Omertà che viene frantumata dal senso dello Stato”, omicidio Bellocco, le dichiarazioni degli inquirenti

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 La figura di questo testimone è l’esempio di un’omertà che viene frantumata dal senso dello Stato. La sua decisione è stata dolorosissima ma è una persona che si è reso conto di cosa è più importante. L’omicidio di Francesca Bellocco è un fatto di una gravità inaudita che dimostra come il tessuto ‘ndranghetista sia di una tale spietatezza da arrivare a un’eliminazione impensabile”. Sono queste le dichiarazioni del Procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho sull’arresto di Francesco Barone accusato dell’omicidio della madre e sul ruolo avuto dal testimone di giustizia. L’ex procuratore aggiunte Ottavio Sferlazza, oggi a capo della Procura di Palmi, ha specificato come “È un omicidio ispirato alla logica della sottomissione, dell’omertà e della regola di punire l’onta all’interno della propria famiglia”. Pensiero simile a quello del Questore Raffaele Grassi secondo cui “l’inchiesta che ha portato all’arresto di Barone dimostra quello che è il Dna della ‘ndrangheta: regole arcaiche a tal punto che un figlio uccide la madre perché fedifraga”. “Tutti i protagonisti di questa storia – ha aggiunto il capo della Mobile Francesco Rattà – sono stati passati al setaccio. Le analisi che abbiamo fatto sui cellulari e sulle celle telefoniche utilizzate ci sono servite per contraddire l’alibi del figlio assassino”.

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