Omicidio a Reggio Calabria, arrestato presunto assassino amante della moglie della vittima

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Con una nota stampa che si riporta integralmente, la Questura di Reggio Calabria, ha comunicato il fermo del presunto responsabile dell’omicidio avvenuto a Reggio Calabria il 20 agosto scorso. 

E’ stato fermato questa mattina a Reggio Calabria dagli investigatori della locale Squadra Mobile l’autore dell’omicidio del cittadino di origini polacche KROL Marcin (alias STROJEK Rafal Krzysztof), avvenuto alle ore 12.30 circa del 20 agosto 2014, in Via Pio XI, nei pressi della sala giochi e scommesse denominata Passion 365.

Si tratta del trentaseienne reggino BRUNO Pietro, uno dei soci della suddetta sala giochi.

Nei suoi confronti, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, in persona del Procuratore Aggiunto dott. Nicola GRATTERI e del Sostituto Procuratore dott.ssa Sara AMERIO, concordando pienamente con le risultanze investigative acquisite dalla Squadra Mobile nel corso di articolate indagini condotte senza soluzione di continuità, ha emesso un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per omicidio aggravato e per detenzione e porto di una pistola.

Al termine dell’azione delittuosa, BRUNO Pietro si era dato immediatamente alla fuga, facendo perdere le proprie tracce fino a questa mattina quando è stato sottoposto al fermo giudiziario dai poliziotti della Questura.

La minuziosa ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobile, consentiva nel giro di poche ore di individuare l’autore materiale del delitto e il movente di natura passionale che lo aveva determinato.

Invero, la causale dell’omicidio era stata dettata da motivi di gelosia, dal momento che il BRUNO aveva una relazione con la moglie del cittadino polacco ucciso, anch’essa di origini polacche.

Le indagini consentivano, altresì, di accertare che il soggetto assassinato era presente a Reggio Calabria sotto il falso nome di STROJEK Rafal Krzysztof, mentre la sua vera identità era quella di KROL Marcin,

Nel corso del sopralluogo venivano rinvenuti 2 ogive e 3 bossoli cal. 7.65. La vittima veniva attinta da quattro colpi di pistola nella regione toracica e da un quinto colpo al braccio.

All’interno della sala giochi i poliziotti verificavano che l’hard disk del sistema di video sorveglianza era stato asportato, sicché non era stato possibile visionare le immagini, potenzialmente utili alle indagini, riprese dalla telecamera puntata direttamente sulla strada in direzione del marciapiede dove giaceva il cadavere.

Portato in Questura, al termine degli adempimenti di rito, il fermato è stato condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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