Operazione Apocalisse, 95 arresti a Palermo contro la mafia. Dopo cento anni scoperto assassino Joe Petrosino

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Maxioperazione antimafia all’alba a Palermo dove i Carabinieri del Reparto operativo, la Guardia di Finanza e la Squadra mobile hanno arrestato oltre novanta persone nell’ambito dell’Operazione denominata “Apocalisse”. In carcere sono finiti i nuovi capimafia del mandamento di San Lorenzo Resuttana, su ordine del gip Luigi Petrucci che ha accolto le richieste della Dda di Palermo. In particolare sarebbero una trentina le estorsioni accertate dagli inquirenti. Tra gli arrestati figura anche Girolamo Biondino, 66 anni, fratello di Salvatore Biondino, l’autista del boss Totò Riina. Secondo gli inquirenti Biondino, che dopo la scarcerazione stava finendo di scontare un residuo di pena con la misura di prevenzione della ‘casa lavoro’ al Nord,  e sarebbe uno dei personaggi principali della famiglia mafiosa di San Lorenzo.

Tra gli arrestati figura anche Gregorio Palazzotto, titolare di una ditta di traslochi, che secondo gli investigatori sarebbe il capo della cosca dell’Arenella, il quale prima dell’arresto dal suo profilo facebook, condivideva foto e post insultando i pentiti, in uno di questi ad esempio si leggeva «Non ho paura delle manette, ma di chi per aprirle si mette a cantare».

Nell’inchiesta che ha portato all’arresto di quasi cento persone tra capi e gregari delle più influenti famiglie mafiose siciliane, sarebbe emerso anche un retroscena riguardante l’omicidio di Joe Petrosino, il poliziotto italo-americano arrivato a Palermo dagli Stati Uniti per sgominare una banda di mafiosi, ed ucciso il 12 marzo 1909 Joe Petrosino.  Domenico Palazzotto, 29 anni, si vantava con gli amici che il killer di Petrosino era stato uno zio del padre: “Ha fatto lui l’omicidio del primo poliziotto ucciso a Palermo. Lo ha ammazzato lui Joe Petrosino” ha detto agli amici mentre le microspie lo registravano. Secondo il Procuratore capo di Palermo Francesco Messineo – L’operazione ‘Apocalisse’ è “molto importante perché incide su un mandamento da sempre strategico per Cosa nostra, un tempo regno incontrastato dei Lo Piccolo e da sempre al centro delle attività di controllo di Cosa nostra”.

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