Panetta: scelte amministrazione di Locri accompagnate da arroganza

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Le scelte politiche dell’amministrazione Calabrese hanno sempre lasciato l’amaro in bocca per la sottesa forma di arroganza che pare accompagnarle. Scelte che la giunta e la maggioranza sono assolutamente liberi di perseguire, ma rimangono scelte e spesso operate con scarsa valutazione di opportunità politica, economica e sociale. In gran parte si tratta di questioni tecniche difficilmente rilevabili dai cittadini “non addetti ai lavori” e su cui la maggioranza si muove in totale scioltezza e senza alcun ostacolo politico. Eppure, la irregolare gestione dei conti corrente in regime di tesoreria unica o di alcune proroghe sono ambiti di discussione che meriterebbero di essere approfonditi.

Meno di competenza e più immediate, invece, questioni come il “riallineamento” delle indennità di amministratore che, di recente, la giunta comunale ha deciso di aumentarsi del 40%. Scelte, dicevamo. Lecite dal punto di vista procedurale, ma assolutamente opinabili dal punto di vista politico ed economico, soprattutto in una situazione difficile come quella in cui versa Locri, costretta ad innalzare al massimo le entrate tributarie e limitare i servizi erogati ai cittadini. Essere un amministratore non è cosa semplice e la indennità non sarà, in alcuni casi, mai adeguata al costante lavoro messo in campo a tutela del proprio territorio, ma non è neanche un obbligo costituzionale. Anche fare l’amministratore é una scelta, forse più una vocazione. Laddove si chiedono ai cittadini enormi sacrifici in termini di tassazione, sarebbe opportuno che il sindaco e la sua giunta fossero da esempio. Scelta è poi anche quella di finanziare con fondi propri eventi o interventi per conto dell’ente, sbandierarla con l’intento di ammorbidire la inopportunità di qualche decisione non fa altro che togliere valore al pregevole gesto.

L’amministrazione Calabrese deve decidere e comunicarci quale sia la sua posizione sulla condizione della Città di Locri. Gode di discreta salute per cui un aumento delle indennità, per esempio, non deve risultare inopportuno e si possono riaprire discussioni, frettolosamente chiuse, come la contrattualizzazione dei quattordici lavoratori di pubblica utilità, i cui stipendi sarebbero comunque a carico della Regione Calabria? Oppure l’ente continua a versare in una condizione di sofferenza economica tale da non giustificare alcuni atti amministrativi che rischiano di aggravare ulteriormente il già critico quadro finanziario?

 

Barbara Panetta, segreteria provinciale del Partito Democratico

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