La Conferenza Internazionale dell’AIIA ha portato a Reggio Calabria oltre trecento esperti da tutto il mondo, con focus su sostenibilità, innovazione e il passaggio di presidenza a Giuseppe Zimbalatti
Si è conclusa con un bilancio positivo la tredicesima edizione della Conferenza Internazionale dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria (AIIA), ospitata per tre giorni al Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’evento ha registrato oltre trecento iscritti, tra studiosi italiani e stranieri, segnando un record di partecipazione che conferma il prestigio sia dell’associazione sia dell’ateneo reggino.
Il confronto scientifico è stato arricchito dalla presentazione di 186 lavori suddivisi nelle sette sezioni tematiche dell’AIIA, affrontando questioni centrali per il futuro del settore: dalla gestione sostenibile delle risorse idriche e del suolo, alla meccanizzazione agricola, fino alle tecnologie digitali e all’utilizzo dell’energia. In primo piano la transizione ecologica, indicata come elemento chiave per il dialogo tra università, ricerca e sistema produttivo.
In apertura, il professor Giuseppe Giordano, ordinario di Idraulica Agraria all’Università di Palermo, ha sottolineato l’importanza della partecipazione, superiore alle aspettative. A lui subentrerà dal 2026 al 2029 il rettore della Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, nominato nuovo presidente dell’AIIA. Lo stesso Zimbalatti ha ringraziato Giordano, Piero Catania e l’intero gruppo di lavoro, ribadendo la volontà di proseguire il percorso tracciato con attenzione alla valorizzazione dei giovani e delle relazioni umane, considerate fondamentali anche nell’epoca dell’intelligenza artificiale.
“È un bel gruppo quello dell’associazione Italiana di Ingegneria Agraria. Insieme, cercheremo di portare avanti un proficuo lavoro valorizzando le attività, avvicinando i nostri giovani all’ambiente di ricerca, cercando di essere utili al sistema produttivo del Paese“, ha dichiarato Zimbalatti.
Il direttore del Dipartimento di Agraria, Marco Poiana, ha espresso soddisfazione per l’organizzazione: “Ci sentiamo privilegiati per avere ospitato un palcoscenico così rappresentativo e variegato che ha offerto un’opportunità di dialogo e scambio di esperienze“. Poiana ha ribadito l’impegno verso la sostenibilità ambientale e la transizione verde come linee guida del percorso formativo.
Tra gli interventi più rilevanti, quello del rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, che ha sottolineato come l’uso di macchine intelligenti possa diventare strumento decisivo se inserito in una rete di collaborazione tra docenti, imprese e istituzioni. Importanti anche i contributi del professor Josè Blasco, che ha illustrato le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, e della professoressa Alessandra Gentile, che ha messo in luce nuovi approcci per un’agricoltura sostenibile e al tempo stesso redditizia.
La tre giorni reggina ha confermato il ruolo dell’AIIA e del Dipartimento di Agraria come punti di riferimento per la ricerca e l’innovazione, ponendo le basi per un futuro in cui scienza, giovani e sostenibilità cammineranno insieme.