Rosarno, due arresti per riciclaggio e resistenza a pubblico ufficiale

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Nel fine settimana i militari dell’Arma della Compagnia CC di Gioia Tauro (Reggio Calabria) sono stati impegnati in una operazione di servizio nella municipalità di Rosarno (RC) che si è conclusa con l’arresto, su ordinanza di applicazione di misura coercitiva, emessa dal GIP presso il Tribunale di Palmi (RC), dott. DE GREGORIO Giulio, su richiesta del Sostituto procuratore della Repubblica, dott. CAPPELLERI Domenico, di due soggetti ritenuti responsabili di riciclaggio di autovettura provento di furto in concorso e di resistenza a pubblico ufficiale.

I militari della Stazione CC di Melicucco infatti sono riusciti a ricostruire investigativamente, con certosina pazienza, ciò che avevano appurato lo scorso 02 marzo 2015, allorquando, allertati da alcuni cittadini della Contrada Crofila di Rosarno avevano rinvenuto in quelle campagne una autovettura completamente smontata e dopo uno speditivo appiattamento erano riusciti a bloccare uno dei due malviventi poiché il complice per darsi a precipitosa fuga era riuscito a sottrarsi all’alt intimato dai Carabinieri (reato di resistenza a p.u.).

I due malviventi rintracciati durante il week end sono zio e nipote appartenenti all’etnia degli zingari ovvero AMATO Maurizio cl.’75 e BEVILACQUA Armando cl.’89, soggetti già noti alle Forze dell’Ordine per aver commesso analoghi reati contro il patrimonio. L’AMATO al termine degli adempimenti di rito è stato tradotto presso la casa circondariale di Palmi “F. Salsone” mentre il BEVILACQUA è stato posto ai domiciliari.

Sempre i Carabinieri della Stazione di Melicucco qualche giorno addietro, proprio per arginare l’odioso fenomeno dei furti di autoveicoli, avevano tratto in arresto su ordinanza di custodia cautelare sia CAMINITI Rosario cl.’81 sia AMATO Francesco cl.’69, rei secondo l’accusa di essersi impossessati di una moto ape.   

Nel volgere di pochi giorni quindi i Carabinieri di Melicucco e la Procura di Palmi si sono dati particolarmente da fare per stroncare un’emergenza che suscita sempre di più l’indignazione della popolazione in un momento di così grave congiuntura economica.    

 

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