Rosarno: “Evitiamo un’altra tragedia”

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E’ giunta presso la nostra redazione una triste storia di, disagio, solitudine e abbandono. Settimana scorsa, perdeva tragicamente la vita Liliana, la ragazza 34enne Rumena, caduta dalla balconata in via Sottotenente Gangemi. A distanza di giorni, sua sorella Maria, come ci segnalano, non fa altro che passare le notti a piangere dinanzi al luogo della tragedia. Maria, senza fissa dimora, dorme all’aperto, nei pressi del palazzetto dello sport, su alcuni gradini , e durante la notte in preda alla disperazione,  piange e grida invocando il nome della sorella. Una situazione che non è passata inosservata agli abitanti di Rosarno, i quali hanno anche tentato di aiutare la giovane, organizzandosi autonomamente, laddove “le istituzioni” non sono riuscite ad intervenire e continuano a non farlo. Un gruppo volontario infatti ha raccolto dei fondi(una quota minima) per permettere alla ragazza di aver un pasto sicuro tutti i giorni(almeno un mese) creando una sorta di “buoni pasto” con un negozio di alimentari (vietando ovviamente la cessione di alcol da parte dell’esercizio commerciale, viste le condizioni di salute della giovane). Inoltre gli stessi invitano gli esercenti di botteghe, alimentari, supermercati, a mettersi una mano sulla coscienza evitando di vendere o cedere alcolici alla giovane, visti gli evidenti problemi, per guadagnare pochissimi euro.  Sempre il gruppo di cittadini ci informa che parlando con la ragazza, ha notato una certa predisposizione nell’essere aiutata. Maria, infatti ha bisogno di una mano da parte di “gente competente ed esperta”, con cui poter iniziare un percorso di recupero.

Per quanto il singolo cittadino possa provare a dare una mano, devono essere le istituzioni ad intervenire, per far si che si eviti un’altra tragedia come quella a cui abbiamo assistito impotenti settimana scorsa…. Non vogliamo che ciò accada, non è giusto. Possiamo evitare altre situazioni spiacevoli e drammatiche, ma dai piani alti deve smuoversi qualcosa, non possiamo essere soli in questa battaglia, che sembra già persa in partenza. Ci auguriamo che, allo stesso modo in cui noi nel nostro piccolo stiamo contribuendo, qualcuno possa intervenire definitivamente sbloccando questa situazione disumana”

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