Sognando Hollywood… giovani in cerca di successo, ma attenzione ai falsi modelli. Da Gioia Tauro a New York, la semplicità di Peppino Fumo incanta il cinema

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Sognando Hollywood… giovani in cerca di successo, ma attenzione ai falsi modelli. Da Gioia Tauro a New York, la semplicità di Peppino Fumo incanta il cinema

 

In un mondo al tracollo economico, sociale e valoriale i ragazzi di oggi vivono il dramma di un futuro incerto. La disoccupazione giovanile sale alle stelle, soffocando lo sviluppo. Negli anni Settanta ci pensavano sesso, droga e rock’n’ roll ad offrire vie di fuga dalla realtà problematica. Oggi ci pensano tv e rete. La società contemporanea, la tv e la rete mostrano modelli di felicità che spingono i ragazzi al desiderio di emulazione. Il mondo dello spettacolo viene presentato come un’isola felice, fatta di denaro e divertimento, lontano da ogni preoccupazione e problema. Successo e denaro sono le chiavi della felicità, è il messaggio che lanciano. E allora, tentare la strada del successo diventa un’opportunità di realizzazione per i giovani talentuosi, che puntano sulle proprie capacità mostrandole nei più svariati talent show. Entrare nel mondo dello spettacolo sembra una via facile, una buona occasione per ritagliarsi un posto nel futuro. Ma come fare? Non è difficile: basta essere te stesso, ti dicono. Peccato che, leggendo fra le righe, significhi in realtà che basta essere come quegli stessi modelli che tv e rete propongono. Anche se la spontaneità sembra essere richiesta, in realtà strada facendo, la stessa spontaneità viene troppo spesso tradita e costretta – in un mondo dai tanti volti – ad “alienarsi”, ad entrare nella massa, ad indossare delle maschere che fanno disperdere il proprio modo di essere. Rinunciare alla propria identità è molto spesso la strada che i giovani talenti intraprendono per non perdere l’occasione di cavalcare l’onda del successo, scendendo a compromessi che rischiano di rendere impossibile la via del ritorno, perdendo per sempre la spontaneità. I miti della tv rischiano di trasformare i ragazzi di oggi in modelli tutti uguali, senza sfumature individuali, in prodotti finiti ed offerti ad un pubblico che vuole vedere solo “cose belle”. Ma invertire la tendenza si può. C’è una storia che testimonia che non serve dare di sé grandi prove se il talento ce l’hai dentro, una storia che fa riflettere sull’importanza della semplicità e della spontaneità, e che vale la pena raccontare.

Accade a Gioia Tauro, ad un ragazzo di 18 anni che va a scuola un giorno sì e due no, perché la scuola non gli piace. Accade però che un giorno diventa il giorno sì, quello che gli potrebbe cambiare la vita. Peppino Fumo si ritrova fra gli attori protagonisti di “Anime nere”, il film di Francesco Munzi che ha recentemente conquistato pubblico e critica. L’occasione di recitare per il grande schermo gli arriva per caso: durante un normalissimo giorno di scuola, mentre è “impegnato” in un’accesa discussione con la prof, arrivano i responsabili dei casting in cerca di un volto per il personaggio di Leo. Il suo fare deciso ma spontaneo attira l’attenzione, e gli viene chiesto di girare un provino. La spontaneità di quel video arriva a Roma e convince il regista, è lui Leo: vedo qualcosa di bello dentro di te, che dobbiamo tirare fuori, gli ha detto. Oggi, due anni dopo, si ritrova a viaggiare tra festival internazionali per presentare il film, e la sua carriera è appena cominciata. Non aveva mai pensato di fare l’attore, ma l’esperienza sul set gli ha aperto una porta che lui non vuole chiudere. A dispetto dei miti e modelli del cinema, ha vinto la semplicità. Non è servito dare grande prova di sé per conquistare una fetta di successo. La semplicità di un ragazzo di Gioia Tauro, cresciuto con il pallone fra i piedi, sbarca tra i grattacieli della Grande Mela. Allora attenzione a modelli e falsi miti: semplicità e spontaneità valgono più di qualsiasi altra arma.

 

RAFFAELLA CARUSO

 

 

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