Tradizione e streaming, il Sud Italia parla al futuro

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La tradizione si reinventa grazie allo streaming e alle emergenti tecnologie digitali nel Sud italiano. Un territorio ricco di cultura, storie e simboli antichi che oggi si raccontano in modo nuovo, capace di raggiungere un pubblico globale. 

Paesaggi e simboli del Sud come fonte di creatività digitale

Le immagini e i suoni del Sud Italia ispirano produzioni di ogni tipo, dai video musicali alle grafiche animate. Anche settori più inaspettati, come quello dei giochi online, attingono a questo immaginario infatti si possono trovare ambientazioni di slot online che richiamano limoneti, fichi d’india e paesaggi assolati, una testimonianza di come la tradizione possa nutrire l’innovazione in modi sorprendenti. Possiamo dire allora che i colori intensi degli ulivi, i vicoli stretti che raccontano storie antiche, le terrazze affacciate sul mare è bellezza da ammirare e rappresentano anche materia viva per tanti artisti e creativi digitali.

Le storie cambiano voce

Oggi quelle stesse storie che si raccontavano attorno al camino ritornando a casa, dopo il mercato o le feste del paese, si stanno trasformando, effettivamente finiscono nei video su TikTok, nei podcast in dialetto, nei documentari autoprodotti. 

È un movimento silenzioso che sta crescendo, non si tratta di una moda passeggera. Ragazzi e ragazze di Bari, Palermo, Reggio Calabria stanno prendendo la tradizione e la stanno mescolando con la tecnologia, senza paura di sperimentare. Senza perdere l’anima.

Il Sud si guarda e si ascolta in tutto il mondo

Secondo i dati AGCOM del 2024, il 41% degli utenti italiani che consumano contenuti in streaming viene proprio dal Sud, una cifra che solo cinque anni fa sembrava impensabile. Cosa vuol dire questo? Che la gente ha voglia di vedersi, di riconoscersi, di raccontarsi. Il pubblico cerca intrattenimento di produzione autentica. E spesso, l’autenticità abita nei vicoli di Napoli o tra gli ulivi del Salento.

Sempre più spesso, chi emigra continua a seguire la propria terra grazie al digitale. Un ragazzo calabrese a Londra guarda su YouTube la festa del suo paese, una nonna lucana manda ricette vocali su WhatsApp che finiscono su Instagram, come tanti altri esempi, e questo è profondamente confortante per chi si trova lontano.Tutto si intreccia. Il passato sta trovando un nuovo formato, si aggiorna al mondo attuale.

Tra una tamburellata e un microfono USB

In tanti hanno capito che con uno smartphone, un microfono e un po’ di passione si può fare cultura. A Matera, un gruppo di giovani sta registrando storie inedite degli anziani per trasformarle in audio-serie. A Catania, alcuni musicisti mescolano i suoni della tradizione con basi elettroniche. E poi ci sono i piccoli laboratori, i festival nati quasi per gioco e finiti su piattaforme internazionali. Si lavora tanto, spesso con poco, con una determinazione che ha radici profonde.

Questa rivoluzione ha anche un lato economico. Dove prima c’era solo nostalgia, ora c’è un mercato. Nascono nuove figure: montatori, editor, storyteller. Si è registrato un aumento del 38% nei corsi di formazione legati ai mestieri digitali e creativi, secondo i dati di Unioncamere e ANPAL (2024). In particolare, le regioni come Campania e Puglia hanno investito in programmi dedicati al video-making, alla scrittura per il web e alla gestione di contenuti multimediali, intercettando una domanda giovanile in forte crescita.

Meglio dialogare con il futuro che rincorrerlo senza direzione

Il Sud Italia non ha mai avuto paura di cambiare, semplicemente ha sempre scelto di farlo a modo suo. Nonostante il divenire inevitabile del tempo e dei suoi cambiamenti: governi che vanno e vengono, modelli e politiche sociali che si evolvono, i dialetti si parlano ancora, le feste di paese non si sono spente, i sapori antichi si tramandano.

Proprio questa fedeltà a sé stesso è che lo rende oggi uno dei luoghi più amati al mondo, infatti nel 2024, la Campania, la Sicilia e la Puglia sono state tra le regioni italiane più visitate dai turisti internazionali. Anche sui social, questo sentimento si percepisce forte. Basti pensare che su TikTok i contenuti dedicati al Sud Italia continuano a moltiplicarsi: nel solo 2023, le visualizzazioni con hashtag legati al Sud sono cresciute del 45%. 

Il futuro non ha sempre bisogno di grattacieli o startup in inglese. A volte ha bisogno di una nonna che racconta una leggenda su Spotify. Di un ragazzo che gira un video nella sua masseria. Di una voce che arriva dal Sud e dice: ci siamo anche noi.

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