Zmedica- sale rosa dell’Himalaya, tutta la verità

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Nel 90 % dei casi, ci ritroviamo nel carrello della spesa alimenti innovativi e diversi che provengono dall’ultima moda lanciata da non si sa chi e per quale motivo; li compriamo perché abbiamo sentito dire che “fa bene”, che è salutare,  che è consigliato dai medici. Ma vi siete mai chiesti se questo è vero o se si tratta esclusivamente di una mera tendenza?  

È proprio il caso del tanto decantato sale rosa dell’Himalaya.  Ricco di numerosi minerali che risultano praticamente assenti nel comune sale da cucina, privo di qualsiasi contaminante tossico o sostanze inquinante (e certo, quale contaminante vuoi che ci sia su una montagna vecchia 250 milioni di anni?) fonte di – udite udite– FERRO, il quale contribuisce al caratteristico colore rosato, dovuto anche al fatto che il suddetto sale non subisce nessun tipo di trattamento sbiancante. 

Andiamo a vedere quali sono le proprietà e gli effetti benefici che gli vengono attribuiti. Sembra che il sale rosa abbia il superpotere di limitare la ritenzione idrica e ridurre l’ipertensione in quanto il contenuto di cloruro di sodio è nettamente inferiore rispetto al comune sale da cucina. Il sale rosa favorisce l’equilibrio del ph all’interno delle cellule, riduce i segni dell’invecchiamo, migliora le capacità di assorbimento del nutrienti nel tratto intestinale, riduce i crampi e rinforza le ossa, promuove la salute dei reni e, addirittura, migliora il sonno e aumenta il desiderio sessuale.

Veniamo adesso alle critiche…pardon, svantaggi. In primis, non è un prodotto appartenente alla nostra cultura né tantomeno ai nostri luoghi ma è importato da migliaia di chilometri di distanza…alla faccia della politica del chilometro zero che il nostro Ministero dell’Agricoltura tanto ci sponsorizza. 

Per quanto riguarda la produzione, dopo l’estrazione, i pesanti sacchi di sale rosa vengono trasportati a spalla, soprattutto da donne, per chilometri e chilometri. L’aumento della richiesta da parte di voi occidentali, ha determinato un incremento del tasso di produzione e così della richiesta di lavoro. Questo sta inoltre determinando la vera e propria distruzione di un patrimonio naturale. Fate caso a una cosa: ci hanno detto di ridurre il consumo di olio di palma perché le foreste stanno scomparendo e, allo stesso tempo, ci consigliano di preferire il sale rosa dell’ Himalaya. Vi sembra coerente?

Non solo, viene osannato come prodotto puro e non inquinato. Ma tale purezza viene preservata durante il trasporto dall’Oriente all’Occidente? Ho forti dubbi. 

Fatte queste considerazioni, parliamo di salute. Per quanto riguarda le proprietà benefiche del sale sopraelencate, esse sono del tutto discutibili. Come può, innanzitutto, un sale combattere la ritenzione idrica e l’ipertensione se, nel  99% dei casi ne è lui stesso la causa? Ci dicono che il contenuto di cloruro di sodio è nettamente inferiore rispetto al sale da cucina ma ci risulta che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, abbia abbassato la dose giornaliera raccomandata di clururo di sodio fino a consigliare di eliminarlo completamente (soprattutto per chi soffre di ipertensione e patologie cardiache) perché il nostro fabbisogno di cloro e di sodio è garantito dagli stessi alimenti.

La ricchezza di minerali è responsabile di tutte le proprietà benefiche del sale rosa. Ma voi lo sapete che gli stessi minerali (sodio e cloro compresi) sono presenti anche nell’acqua e che la stessa possa apportare i medesimi benefici? Non a caso, a chi soffre di patologie pressorie, viene consigliato di bere più acqua. Ah già, ma l’acqua ha un costo nettamente inferiore rispetto al sale rosa e per di più è a portata di supermarket. Quindi no, meglio il sale che è rosa e fa anche pendant con la maglia di Chiara Ferragni. 

Per quanto riguarda infine, il fatto che favorisca l’assorbimento dei nutrienti, sapete qual è il minerale deputato a questa funzione?  Non ci credereste mai, ma si tratta proprio del sodio. Il sodio è implicato nel trasporto dei nutrienti (in particolare glucosio) attraverso la mucosa intestinale dalla quale poi passano alla circolazione sanguigna. Ma, come abbiamo detto, il sodio a noi necessario è già presente negli alimenti che comunemente consumiamo e non è necessario aggiungerne dell’altro. 

Detto ciò, prima di alimentare insignificanti (per non dire deleterie) mode alimentari, facciamo un’analisi dei prodotti che ci propinano. Magari arriveremo a renderci conto che, coloro che ci consigliano il consumo di sale rosa dell’Himalaya, sono gli stessi che ci vendono la compressa per l’ipertensione. 

 

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