Sequestrati beni per 959 mila euro a cinque soggetti ritenuti contigui al clan Casamonica, coinvolti in un’inchiesta sul narcotraffico a Lamezia Terme

Lamezia Terme – In data odierna, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, in collaborazione con il Servizio Centrale I.C.O. e con il supporto dei reparti territoriali e del Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria alla sede di Roma, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro emesso dal Tribunale di RomaSezione III Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura di RomaDirezione Distrettuale Antimafia, con cui è stato disposto il sequestro di 3 unità immobiliari, 3 autoveicoli e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di € 959.000,00 (oltre alle disponibilità finanziarie che sono in fase di individuazione), direttamente e/o indirettamente riconducibili a 5 soggetti, contigui al clan dei “CASAMONICA”, rientranti nella categoria dei soggetti connotati da “pericolosità sociale qualificata”, come previsto dal Decreto Legislativo n. 159/2011, in quanto indiziati di uno dei delitti previsti dall’art. 51 comma 3-bis c.p.p.

I soggetti destinatari dei provvedimenti cautelari sono stati coinvolti nell’anno 2023 da una pregressa attività di polizia giudiziaria, con l’esecuzione, fra l’altro, di 46 ordinanze di custodia cautelare, che ha riguardato una vasta organizzazione armata dedita al traffico di stupefacenti operante in Lamezia Terme (CZ) e capeggiata da un esponente della cosca lametina GIAMPÀ, per cui nel decorso mese di ottobre sono state già inflitte 32 condanne con il rito abbreviato; in quel contesto gli odierni destinatari del provvedimento prevenzionale erano stati individuati tra i fornitori di narcotico del sodalizio con base a Lamezia Terme (CZ).

I provvedimenti di sequestro sono stati adottati dal Tribunale di Roma, sulla base delle articolate indagini economico – patrimoniali coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, eseguite dal Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, che hanno palesato un’evidente sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità dei proposti ed i redditi dichiarati.

Il decreto di sequestro è stato disposto ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n. 159/2011, in attesa del contraddittorio che avrà luogo nell’ambito del relativo procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei presupposti per la confisca dei beni e per l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo nel comune di residenza richiesta dal Pubblico Ministero sulla base dell’impianto indiziario formulato dai finanzieri.

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