Emergenza tumori in Italia. La Calabria è la più colpita

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Zmedia e Terra di Mezzo, hanno più volte trattato il tema del “male incurabile”, che in termini tecnici scientifici viene chiamato Tumore. Nella nostra Calabria e nella Piana, ci si è resi conto che la mortalità causa cancro è aumentata in maniera notevole. Diverse associazioni sono nate per far fronte a questo problema, che sta dimezzando la popolazione, sensibilizzando, informando e “tentando” di prendere provvedimenti. La piana, la calabria, vittime, di una ecatombe che sembra impossibile arrestare. La cara Calabria terra dipinta dai mille colori di colline, prati e montagne, dal blu del mare che la abbraccia, sembra essere diventata la nuova “Terra dei Fuochi”. Purtroppo nel corso degli anni diverse indagini hanno dato conferma di quanto già sospettato riguardo a dei “presunti business” di rifiuti tossici. Stando agli ultimi dati pubblicati sembra che “Nella sola Calabria siano ad oggi 80.300 le persone vive dopo una diagnosi di tumore; la forma tumorale più diffusa nella Regione è il tumore alla mammella, con oltre 1.800 casi stimati nel 2014, insieme al tumore del colon-retto, che ha colpito circa 1.700 persone. Nel nostro Paese, spiegano gli esperti, permangono ancora troppe differenze nella qualità dell’assistenza che alimentano il drammatico fenomeno della migrazione sanitaria. Situazione diversa invece sembra essere quella al nord, dove si registra una diminuzione dei tassi di mortalità superiore a quelle delle Regioni meridionali. Nonostante ciò però si parla di una vera e propria emergenza TUMORI in Italia, con dati che parlano di mille nuove diagnosi al giorno, e tre milioni di pazienti o ex pazienti. Salute Donna onlus e altre undici Associazioni di pazienti oncologici presentano oggi un Documento programmatico con sei proposte operative da mettere in atto al più presto. Annamaria Mancuso, Presidente Salute Donna onlus, dichiara: “Abbiamo deciso che era arrivato il momento di intervenire sulle inaccettabili disuguaglianze”.

“Introdurre indicatori per misurare la qualità delle prestazioni, mettere in rete e collegare le strutture piccole e medie con i Centri di riferimento regionali, creare percorsi strutturati di diagnosi e cura, accelerare e uniformare l’accesso ai farmaci innovativi; far valutare tutto questo da una Authority di controllo. Sono queste le azioni chiave da promuovere per le Associazioni, che chiedono inoltre di intervenire sui fattori di rischio ambientale. Dopo la presentazione del Documento programmatico, Salute Donna onlus e le altre Associazioni sostenitrici avvieranno una serie d’incontri con i rappresentanti delle Regioni per misurare l’impatto e la praticabilità delle loro proposte”

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