Film sul caso Cucchi; Capece (Sappe): Pretendiamo delle scuse da chi ci ha additato come massacratori

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Donato Capece, Segr. Gen. Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, intervistato da Matteo Torrioli.

 In merito al film “Sulla mia pelle” dedicato al caso Cucchi. “Pretendiamo delle scuse da parte di tutti coloro che hanno additato gli agenti della polizia penitenziaria come massacratori e come quelli che maltrattano i detenuti –ha dichiarato Capece-. Per ben 3 gradi di giudizio, sono state confermate le assoluzioni dei nostri agenti che erano inquisiti. I giudici hanno detto che la polizia penitenziaria è innocente. E poi devo dire che probabilmente i 600mila euro che lo Stato ha dato per la realizzazione di questo film, potevano essere devoluti alle famiglie bisognose che non riescono ad arrivare a fine mese. Questo film mette solamente in grande difficoltà le forze di polizia, di processi mediatici la polizia penitenziaria ne ha già subiti, non è necessario farne altri anche per i Carabinieri. Noi abbiamo sempre avuto grande fiducia nella Magistratura, però vorrei criticare questo contributo dato dallo Stato alla realizzazione di questo film. Vorrei capire a chi giova mettere in difficoltà tutte le forze di polizia. Quando ci sarà un giudizio definitivo della Magistratura che avrà accertato i colpevoli, allora sarà la giustizia a fare il suo corso. Chi ha fatto il film dovrebbe chiedere scusa alla polizia penitenziaria perché ci hanno infangato e noi non siamo colpevoli di nulla.

 Ilaria Cucchi a Radio Cusano Campus ha dichiarato che i poliziotti non si sentono rappresentati da sindacalisti come Capece. “Alla signora Cucchi rispondo che il segretario generale viene eletto ogni 5 anni dal congresso nazionale –ha affermato Capece-. E se rappresento il 31% dei poliziotti penitenziari per un totale di 12mila iscritti, vuol dire che qualche merito ce l’ho”.

 Sul possibile incontro tra Ilaria Cucchi e Salvini. “Tutti i cittadini dovrebbero avere l’opportunità di poter dialogare con chi rappresenta in Parlamento il potere politico. Ritengo che il ministro Salvini faccia bene a parlare con tutti, ma anche a tenere la barra dritta per quanto riguarda la dignità e il rispetto delle forze di polizia. Oggi purtroppo certi valori sono saltati e tutti si sentono in diritto di dare addosso alle forze di polizia. Delegittimare le forze di polizia è un problema grave perché poi i cittadini non hanno più fiducia in loro”.

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