Giochi di carte collezionabili, quali sono i più famosi?

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Giochi di carte, giochi in scatola, videogiochi e chi più ne ha più ne metta. Quanti modi esistono per trascorrere il tempo in compagnia? Da quando si è verificato il boom di Internet in molti si sono riversati sulle sfide a distanza nelle più classiche attrazioni virtuali, ma alcuni must del passato reggono ancora il confronto con le novità tecnologiche di oggi. A tal proposito non si possono non menzionare i giochi di carte collezionabili, una chicca uscita fuori negli anni ’90 e che pur conservando le stesse filosofie di allora seguita a ritagliarsi una buona fetta del mercato dell’intrattenimento ancora oggi. Si tratta di giochi che per certi versi ricordano anche il concetto che si fonda intorno alle figurine, ovvero l’estrema ricerca dei pezzi mancanti per completare il gioco e avere più possibilità di vittoria.

A differenza delle figurine, le carte collezionabili non sono adesive e contengono raffigurazioni e informazioni relative al gioco in sé per sé. In sostanza, si parla di azioni o strategie da attuare per far perdere l’avversario, generalmente sottraendo dei “punti salute” ai suoi personaggi. Già, perché a popolare questi giochi sono solitamente i più noti protagonisti di cartoni animati e fumetti, sebbene esistano parecchi giochi di carte collezionabili che non traggono ispirazione da prodotti già esistenti. D’altro canto, il primo gioco in assoluto fu “Magic: l’Adunanza”, una specie di esperimento portato avanti dall’industria dei giocattoli per far evolvere i giochi in scatola mettendo su un passatempo con mezzi anche piuttosto limitati.

Ancora oggi “Magic: l’Adunanza” è uno dei giochi di carte collezionabili più conosciuti in assoluto. Al momento della sua uscita le bustine disponibili in edicola andavano praticamente a ruba e fu persino complicato soddisfare l’incessante richiesta. Curiosamente, molte di queste carte diventano solo oggetto di collezionismo e c’è chi desidera possederle pur non avendo mai praticato il gioco di cui sono gli elementi fondanti. Se c’è un gioco che più di tutti rappresenta questa casistica è indubbiamente quello dei “Pokémon”, che da oltre 20 anni a questa parte ha goduto non poco della concomitante commercializzazione del videogioco, che si modernizza periodicamente con l’inclusione di nuovi mostriciattoli tascabili.

In Italia, in particolar modo, le creature della Nintendo hanno conosciuto un successo strepitoso al momento della loro prima apparizione. Già a settembre del 2000 la Lega ufficiale del gioco di carte collezionabili “Pokémon” aveva individuato dei punti di ritrovo in Italia e oggi, intorno ai pezzi più pregiati, è sorta una vera e propria rete di scambi e contrattazioni. Inutile nasconderlo: le carte più rare e pregiate raggiungono cifre esorbitanti. È un ciclo destinato a ripetersi: con le nuove espansioni saranno poi altre le unità da andare a scovare.

Ormai le carte sembrano essere diventate lo strumento di base per organizzare facilmente tornei nei quali sfidarsi senza soluzione di continuità. Il discorso non vale solo per quelle collezionabili: anche in un casinò in modalità live è possibile imbattersi in schiere di giocatori pronti a competere l’uno contro l’altro a colpi di briscole, scale reali e primiere. Anche se ci si mette intorno della tecnologia, sono le cose più semplici a durare nel tempo…

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