Idà: su Imu beffa ai cittadini dall armata Brancaleone guidata dalla Tripodi

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L’amministrazione comunale di Rosarno vuol mettere, pesantemente, le mani in tasca ai cittadini.

Come se non bastassero le discutibili scelte politiche e amministrative dell’armata Brancaleone guidata dal sindaco Elisabetta Tripodi, dobbiamo certificare, purtroppo, che al peggio non c’è mai fine.

La tanto discussa Imu, per volere dell’amministrazione comunale, si abbatterà su una categoria particolare di cittadini. La giunta comunale, infatti, non si è avvalsa della possibilità, offerta dal Governo Letta, ad ottobre 2013, che ha concesso ai comuni la facoltà di equiparare gli immobili dati in comodato d’uso all’abitazione principale e quindi di esentarli dal pagamento dell’Imu.

A Rosarno questo non è avvenuto, l’amministrazione comunale – e non capiamo se sia stata l’ennesima svista o la volontà precisa di gravare il carico fiscale dei cittadini – non ha recepito la facoltà prevista dall’art. 2 bis della Legge 28.10.2013 n. 124 che equipara le unità immobiliari concesse in comodato ai parenti di primo grado, alla prima casa, e conseguentemente esenti da IMU.

Infatti, in applicazione a quest’articolo, limitatamente alla seconda rata dell’IMU 2013, le unità immobiliari e relative pertinenze concesse in comodato gratuito dal genitore al figlio o viceversa che le utilizzano come abitazione principale , sono assimilate ad ogni conseguente effetto alle unità immobiliari adibite alla prima casa.

Il sindaco e la sua Giunta, dunque, hanno conciato per le feste – visto che siamo in tema di Natale – molti nostri concittadini, che si troveranno a dover versare una rata assai salata in un momento in cui la crisi economica morde. Invece di dare sollievo, il comune si accanisce fiscalmente sui rosarnesi.

L’Udc denuncia l’ennesima beffa ai danni dei cittadini, orchestrata da un’amministrazione comunale palesemente inadeguata. Ovviamente anche su questo assisteremo ad un assordante silenzio. D’altronde la giunta ed il Pd altro non sono che “fedeli dipendenti” del sindaco di Rosarno.

Il nostro Partito, però, si farà sentire e chiederà, anche in Consiglio comunale, che sia dato conto di questa ennesima amara vicenda.

E non smetteremo di essere alternativi per un futuro migliore e una primavera vera, e non farlocca come quella decantata da questa amministrazione.

 

 

Avv. Giuseppe Idà

Commissario sezione Rosarno

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