Intervista ad un ludopatico: “così ho giocato oltre 50.000€ in un anno, oggi però mi sento guarito”

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Intervista ad un ludopatico: “così ho giocato oltre 50.000€ in un anno, oggi però mi sento guarito”.

Grazie al Laboratorio del Gruppo Espresso è stato possibile recepire i dati riguardo una grossa branca del gioco d’azzardo: le Slot Machine.  I dati sono sconfortanti, a Gioia Tauro per esempio solo nel 2016 sono stati spesi circa 30 milioni di Euro alle slot machine, a Rosarno 8 milioni e circa 11 milioni a Palmi. Oggi intervisteremo un ex giocatore che chiameremo per comodità col nome fittizio “Luca” poiché preferisce non farsi riconoscere.

C: Come comincia la tua disavventura? 

L: Dalle nostre parti è molto facile imbattersi in una slot-machine, la trovi nei bar, nei tabacchini, dappertutto. Io ho sempre guardato con diffidenza queste “macchinette” , anzi credevo fosse impossibile che qualcuno potesse sperare di vincere, poi il mio “battesimo di Fuoco”:  giocai 3€ insieme ad un amico che giocava saltuariamente e vincemmo 250€, e cominciò la mia discesa verso l’inferno del gioco.

C: E quando e come hai capito di avere un problema reale con il gioco d’azzardo?

L: Il giorno dopo non giocai, comprai dei vestiti con quei soldi, poi mi ritrovai con il mio amico e mi chiese di ritentare, questa volta perdemmo, ma io cambiai altri soldi per tentare la fortuna, arrivai a perdere 40€ e mi fermai. Dopo aver perso questa somma cominciò la mia “sfida” con la slot-machine, arrivai a perdere il giorno dopo oltre 100€ e decisi di mollare la presa. Oramai però quel mondo si era impossessato di me, i 3€ che giocai per la prima volta quasi con diffidenza non valevano più nulla, adesso dovevo giocare un minimo di 20€ per sentirmi appagato. 

C: E la somma più grossa che hai giocato?

L: Io lavoravo in un negozio come commesso, guadagnavo circa 800€ al mese, non ho mai avuto grosse cifre in tasca, ma un giorno mi ritrovai a dover pagare una bolletta di 230€, ne presi 240 per giocarmi 10€ e finii per giocarmi tutti e 240€, non pagai la bolletta e tornai a casa. La sera presi altri 100€ per recuperare il danno e persi anche quelli, allora decisi di farmi dare un acconto dal principale di 300€ per poter pagare la bolletta e giocai anche quelli, mi ritrovai quindi a dover chiedere un prestito e pagai finalmente la bolletta, ma la voglia di giocare e recuperare era ancora tanta, così giocavo tutto ciò che avevo, penso di aver giocato più di 5.000€ quel mese.

C: E quanto pensi di aver perso complessivamente alle slot?

L: Non ho mai fatto un calcolo preciso, di sicuro intorno ai 50.000€ in un anno, tra stipendi, prestiti ed altro arrivavo a giocarmi più di 5.000 al mese, ma la cosa principale che ho perso è me stesso. Ero diventato un’altra persona, scontroso, distratto, assente. Ho perso la ragazza, che puntualmente bidonavo per andare a giocare alle Slot, ho perso gli amici a cui chiedevo spesso dei soldi con le scuse più disparate e che non avevano capito il mio problema, ho perso la voglia di vivere, per me esistevano solo le Slot e nei rari momenti di lucidità pensavo di farla finita e portare con me all’altro mondo tutta la mia sofferenza.

C: E poi cos’è successo? Come hai deciso di reagire e di cambiare vita?

L: Ho dei fratelli più piccoli, dei genitori fantastici e degli amici stupendi. I miei rari momenti di felicità erano quando vedevo i miei scherzare e sorridere, i miei fratelli combinare guai con la proverbiale ingenuità dei bambini, e degli amici che ad un certo punto hanno deciso di capire il mio problema. Quando non ho retto più ho deciso di dirlo ad un mio caro amico, lui ha sottoposto la questione agli altri ed insieme mi hanno aiutato e dato coraggio. Sono andato a dire tutto ai miei genitori, pensando che mi avessero disconosciuto e cacciato di casa, ed invece mi hanno abbracciato e mi hanno dato forte sostegno morale, ho cominciato delle sedute per eliminare questo problema ed anche se il percorso non è stato facile ho ripreso la mia vita in mano. Adesso non gioco più, quando vedo gente che gioca cerco di raccontare la mia esperienza ma loro, impossessati da questo demone, mi rispondono male. Vorrei aiutare tutti con questa mia testimonianza, e far capire che guarire si può, e si deve farlo.

C: E come consiglieresti agli altri giocatori di smettere?

L: Chi non è mai stato ludopatico non può capire lo stato d’animo dei giocatori, loro sono impossessati, sono tristi ed hanno l’anima logorata, ma non bisogna colpevolizzarli eccessivamente, bisogna capirli e spronarli a cambiare registro. I giocatori difficilmente prendono coscienza di quello che fanno, hanno qualche momento di lucidità dopo aver perso grosse cifre ma passato il momento ritornano a giocare. Allora vorrei dire loro che sbagliare si può, e chi ci vuole veramente bene come gli amici o la famiglia lo capisce, non chiudetevi a riccio nella vostra disavventura, cercate sostegno ed aiuto, ed il mondo che oggi vedete in bianco e nero diventerà di nuovo colorato. E soprattutto non disdegnate la visita da qualche specialista, bisogna essere pronti a qualunque tipo d’aiuto. 

Christian Carbone 

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