Istituto De Blasi, Udc al fianco dei lavoratori e dei cittadini

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«Non è certo una bella notizia quella della perdita di altri cento posti di lavoro nella nostra Città che, purtroppo, continua a mantenersi agli ultimi posti delle classifiche sulla qualità della vita.   – afferma il delegato Udc per la Città Metropolitana Riccardo Occhipinti – La chiusura dell’Istituto clinico De Blasi, annunciata alla vigilia delle festività natalizie, ha praticamente gettato nello sconforto cento dipendenti che da lunghi anni lavoravano nella struttura e le rispettive famiglie. A prescindere dal merito delle decisioni dei giudici amministrativi, è chiaro che siamo davanti a un’altra pagina nera della sanità calabrese, affossata da lunghi anni di commissariamento».

La sentenza del Tar che ha provocato la decisione della Direzione dell’Istituto, secondo Occhipinti, è soltanto l’ultimo passaggio di una mala gestio del comparto sanitario che ha avuto le maggiori pecche proprio nella gestione dei fondi per le strutture accreditate.

«La Città Metropolitana dunque – dice ancora il delegato Udc-  si trova così a perdere una struttura che ha fornito nel tempo preziosi servizi sanitari spesso supplendo all’inefficienza del pubblico. Non può sorprende che centinaia di reggini abbiano manifestato contro la chiusura insieme ai  lavoratori, proprio nella giornata in cui sono stati sequestrati 8 poliambulatori medici dai Nas, trovati senza l’autorizzazione sanitaria».

«Si capisce che siamo arrivati ad un punto di non ritorno – conclude il delegato Udc per la Città Metropolitana Riccardo Occhipinti – Se vengono annullati diritti fondamentali come quello alla salute e quello al lavoro vuol dire che una comunità non ha nessuna possibilità di sviluppo. Serve davvero uno scatto d’orgoglio da parte delle Istituzioni e della Politica per fare in modo che si possa invertire la tendenza. L’Udc, al fianco dei lavoratori, non smetterà di operare per riuscire, insieme ai partiti alleati, a dare un’alternativa di governo a territori squassati dagli ultimi anni di dissennata amministrazione ».

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