La Cassazione annulla il 41 bis per Domenico Oppedisano

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La Corte di Cassazione, Prima Sezione Penale, ha annullato, su ricorso presentato dall’Avv. Mario Santambrogio, coadiuvato dall’Avv. Pirozzo Giuseppe, il provvedimento con il quale era stato prorogata per Oppedisano Domenico la sottoposizione al regime di carcere duro di cui all’art. 41-bis dell’ordimento penitenziario.

Domenico Oppedisano, ritenuto il “capo dei capi”, ed al vertice di un’organizzazione di stampo ‘ndranghetistico operativa su tutto il territorio italiano (e con ramificazioni all’estero), era stato arrestato nell’ambito dell’operazione denominata “il Crimine”, la maxi-operazione congiuntamente condotta dalle Procure Distrettuali Antimafia di Milano e Reggio Calabria e che aveva portato alla sbarra più di 300 indagati oltre che consentito il sequestro beni per un valore di oltre 60 milioni di euro.

L’Oppedisano, ritenuto quale titolare della carica di “capo crimine”, soggetto al vertice dell’organo collegiale che guidava tutta quanta l’associazione di ‘ndrangheta (appunto, il “crimine” o “provincia” o “commissione provinciale”), appena tratto in arresto, era stato condotto presso la C.C. di P. ove era stato sottoposto al regime di ci cui all’art. 41-bis o.p..; regime di carcere duro che era stato negli anni puntualmente prorogato dalla varie Autorità competenti.

Gli avvocati Santambrogio e Pirozzo, con ricorso depositato lo scorso aprile, avevano sottolineato l’illegittimità condizione detentiva, rimarcando, intanto, le estreme condizioni fisiche cui versa il loro assistito, unitamente alla necessità che venissero valutati alcuni elementi concreti, idonei ad offrire un chiaro spaccato sulle condizioni inumane cui rimaneva sottoposto il loro assistito.

Il mantenimento del regime di cui all’art. 41-bis nei confronti l’Oppedisano, hanno inoltre sostenuto i due penalisti, non può che considerarsi ormai come il frutto di quel mero (quanto illegittimo) automatismo giudiziario che consente la continua sottoposizione di un individuo al carcere duro sulla scorta della sola biografia giudiziaria dello stesso e senza procedere ad alcune alcuna sulla possibilità che possa dirsi scemata la rilevata pericolosità sociale o possa rinvenirsi un mutamento nella personalità.

Accolto, dunque, il ricorso proposto dai legali dalla Corte di Cassazione che, all’esito dell’udienza camerale svoltasi nella giornata di ieri, ha annullato il provvedimento di proroga al regime di carcere duro per Oppedisano Domenico.

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