Ndrangheta, si suicida padre pentito

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Giuseppe Venturino, 59 anni,  padre di Carmine, è morto ieri all’ospedale di Crotone dove era stato ricoverato lo scorso 24 maggio dopo che aveva provato ad impiccarsi in una campagna a Cerasara. L’uomo era stato soccorso da alcuni amici, ma aveva riportato delle gravi lesioni entrando in un coma dal quale non si sarebbe più risvegliato.  Carmine Venturino è il collaboratore di giustizia che grazie alle sue testimonianze ha fatto ritrovare nel 2009 in un tombino vicino Monza,  i resti del corpo di Lea Garofalo, la testimone di giustizia barbaramente uccisa.

Carmine Venturino, che era stato condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo per l’omicidio di Lea Garofalo, della cui figlia era il fidanzato, grazie alla sua collaborazione ha avuto uno sconto di pena a 27 anni. Ma tale scelta non è stata condivisa dal padre, che già nel febbraio 2013, insieme ad altri familiari scrisse una lettera con cui si dissociava dalle scelta effettuata dal figlio.

Giuseppe Venturino  provava a dimenticare il percorso intrapreso dal proprio figlio, ma pare che la goccia che abbia fatto traboccare il vaso sia stata le messa in onda di un servizio televisivo in cui si ricostruiva il terribile omicidio di Lea Garofalo con alcuni passaggi della testimonianza di Carmine.

 

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