Ordine dei geologi della Calabria: Lo sviluppo del territorio passa attraverso la sua messa in sicurezza

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“Lo sviluppo della comunità calabrese deve passare attraverso la messa in sicurezza del territorio ed attraverso una sinergia tra le professionalità tecniche”. E’ quanto affermato dal dott. Pasquale Mendicino – Tesoriere dell’Ordine dei Geologi della Calabria – nell’ambito del suo intervento nella giornata di Difesa del Suolo (Ciclo di seminari M.O.D.S. – Metodologie operative per la difesa del suolo organizzate dal C.a.m.i.lab. dell’Unical) tenutasi presso l’Aula Magna dell’UNI.CAL. il 15/12/2016. Giornate di studio e di confronto col mondo accademico necessarie e fondamentali per la crescita professionale dei tecnici operanti in un territorio così fragile come quello calabrese. Territorio, aggiunge il Mendicino, sul quale si stimano ben 11.000 edifici pubblici in condizioni di “Rischio crollo” ed in cui solo meno della metà delle amministrazioni è provvisto di Piani di Emergenza Comunali da applicare in caso di “calamità”. Numeri che senz’altro fanno paura, contro cui il Governo regionale, di concerto con le amministrazioni locali, molto dovrà fare.
Pensando ai recenti tavoli tecnici di “Calabria Sicura”, istituiti dal Presidente della Regione Calabria e coordinati dall’Assessore Russo, nel corso dei quali sono state discusse, insieme ad alcuni rappresentanti degli ordini professionali  dei geologi, degli ingegneri e degli architetti, le iniziative da intraprendere ai fini della prevenzione del rischio idrogeologico e del rischio sismico, la direzione intrapresa sembra essere quella giusta. Infatti, ad esempio, a gennaio sarà operativo il nuovo sistema informativo SISMI.CA che vede la luce dopo un lungo percorso, condiviso con gli ordini professionali, fortemente voluto dall’Assessore alle Infrastrutture Prof. Musmanno, e che sostituirà il vecchio sistema SIERC come piattaforma telematica per la presentazione di richiesta di autorizzazioni regionali ai fini antisismici ai sensi dell’art. 94 del DPR 380/2001.
Grazie al solerte impegno dell’A.B.R. (Autorità di Bacino Regionale) vede la luce anche il nuovo “Progetto PAI 2016”, aggiornamento dell’ormai obsoleto vecchio Piano di Assetto Idrogeologico, di identificazione delle criticità franose ed idrauliche del territorio calabrese.
In definitiva, molto è stato fatto, ma molto ancora si dovrà fare.
Quali le priorità?
Innanzitutto, l’emanazione di una Legge Regionale organica sulla difesa del suolo che abbia tra gli aspetti fondamentali l’istituzione dell’Ufficio Geologico Regionale.
L’istituzione, poi, del cosiddetto “Fascicolo del fabbricato” (una sorta di carta d’identità del fabbricato stesso) che, attraverso una valutazione multidisciplinare, mira ad identificare lo “stato” delle strutture, vulnerabilità sismica compresa, rispetto ai più aggiornati canoni di sicurezza. Fascicolo propedeutico agli auspicati interventi di Adeguamento e Miglioramento Sismico degli edifici pubblici. 
Istituire, infine, l’obbligo per tutti i Comuni di dotarsi dei Piani di Emergenza, nel rispetto della Legge n. 100/2012, e degli studi di “Microzonazione sismica”
Conclude il Mendicino, riferendosi alla figura professionale che rappresenta, “Il geologo del futuro dovrà essere sempre più un tecnico con ampia visione <<globale>> delle problematiche ambientali e di sviluppo sostenibile ed ampia visione <<politica>> delle modalità di spesa pubblica, che non privilegi i benefici immediati, bensì quelli in termini di prevenzione, di pianificazione e di progettazione”.

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