Politiche 2018, Cimato pronto alla battaglia elettorale

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Riceviamo e pubblichiamo

È dal lontano 1991 che  il simbolo del partito comunista italiano risulta assente dalle competizioni elettorali!

A dichiararlo è Francesco Cimato candidato al collegio uninominale Senato, lo stesso afferma che con determinazione  è forte spirito idealista  si battaglierà nella competizione elettorale;

Cimato è un fiume in piena, i temi che vorrà trattare si basano sui diritti sociali, eguaglianze, pari opportunità, fragilità sociali,  lavoro ed Europa;

Il candidato afferma  senza tentennamenti di essere  pronto a duellare con i contendenti al seggio  senatoriale, sicuro che la battaglia sarà serrata, ciò lo porterà a lottare arduamente per convincere gli elettori e attirare gli ex dissidenti con l’apporto e la spinta avuta dallo zoccolo duro del PCI.

Lotta di classe, attacco al capitalismo ampio potere alle classi operaie sono questi i temi che intende mettere in campo, si tratta di argomentazioni che mancano da parecchio tempo nel nostro territorio afferma Cimato, l’aspirante sostiene  che una volta eletto nelle aule di Palazzo Madama si farà promotore di proposte di legge speciali e veloci di carattere autorevole che si basino sull’equità sociale ma anche lavorativa specie nel campo agrumicolo del nostro territorio dichiarando altresì il fallimento del sistema di lavoro tramite voucher, strumento inefficiente che avvilisce il lavoratore e depotenzia il mondo agricolo e imprenditoriale.

Il suo tamburo battente è rivolto ai lavoratori del Porto di Gioia Turo, cui Cimato è affettivamente legato a dimostrazione di ciò sono le sue permanenze sui luoghi del teatro di sciopero denunciando lo stesso sul posto la latitanza del potere politico e sindacale.

L’aspirante al Senato è fermamente convinto che il futuro del Porto deve partire dalla Nazionalizzazione il cui controllo deve essere affidato al potere esecutivo centrale e la complessiva gestione deve essere consegnata ai lavoratori vera forza e voce del popolo con il consequenziale rientro dei 400 lavoratori licenziati tramite strumenti oligarchici  e privi di alcun strumento democratico in netta controtendenza agli interessi degli operai e di un territorio bistrattato da innumerevoli problematiche di varia natura.

Lo stesso candidato afferma che sul porto la sua visione politica non è ridotta ad una miope forma di intervento correttivo territoriale, ma bensì essa guarda al mediterraneo e ai paesi dell’africa, egli è pronto ad  attuare un piano di politica estera dove il porto di gioia tauro possa essere interlocutore privilegiato della logistica con Tunisi in netta sintonia con la via della seta consentendo quindi un notevole potenziamento delle piccole e medie imprese nel territorio pianigiano.

L’aspirante al seggio Senatoriale si definisce un lavoratore precoce, a 15 anni dotato della sola valigia di cartone a Milano acquisiva in fabbrica la prima tessera della Cgil, iscritto all’ala estrema della sinistra PDUP inizia a fare battaglie a favore dei senza tetto per consentire loro una dimora ricorrendo quindi all’occupazione delle case, partecipando attivamente alle lotte e conquiste operaie del 68’.

Nacque da sé  l’iscrizione al partito della falce e martello PCI che gli consentì di scalare all’interno del Partito le varie qualifiche e posizioni divenendo ad oggi Dirigente Regionale e Responsabile dell’Agricoltura.

Ad oggi per l’aspirante Cimato, l’unico voto utile è il voto per il partito comunista, per la costruzione del socialismo in Italia.

 L’elezione alla camera alta dell’aspirante Cimato potrà consentire a tutti i residenti della piana e provincia di poter contare su un rappresentante del popolo.

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