Precaria trova cento milioni di vecchie lire ma per la Banca non hanno valore

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A Viterbo una donna di 42 anni, Claudia Moretti, ha trovato in una cassaforte di uno zio , cento milioni di lire. I soldi sono stati ritrovati in una casa ereditata da uno zio materno, in una cassettina metalicca nascosta in un mobile antico. Un vero e proprio tesoro, se non fosse che Bankitalia ha rifiutato di cambiare le banconate del vecchio conio affermando che oramai quei soldi non valgono neppure un centesimo dal momento che sono trascorsi più di dieci anni dal passaggio dalla lira all’euro. La lira infatti è una moneta senza alcun valore legale dal 2012.

La donna precaria , lavoratrice in un call center, dopo il rifiuto da parte di Bankitalia si è subito messa in azione per ottenere , quello che secondo lei le spetta di diritto , si è cosi rivolta all’ufficio legale di Agitalia chiedendo appunto di poter ricevere la somma di 51mila euro. Per la Banca d’Italia – dicono da Agitalia – quei soldi sono da considerarsi moneta senza più alcun valore legale. Ma se è pur vero che è scaduto, in astratto, nel 2012 il termine dei dieci anni previsto per il cambio lira/euro, è altrettanto vero che il termine (tecnicamente il dies a quo) per la signora Moretti decorre da quando la stessa ha rinvenuto le banconote e, quindi, si è trovata giuridicamente nella condizione di potere richiedere il cambio in euro». I legali dell’associazione sottolineano poi che «la Giurisprudenza prevalente è pacifica nel ritenere che il termine di prescrizione o decadenza per il soggetto prende il via da quando lo stesso è nelle condizioni di esercitare il suo diritto». La donna intanto aspetta un esito incrociando le dita.

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