Raffaele (CasaPound): “striscione razzista? La priorità dei cittadini è sancita dalla Costituzione”

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Riceviamo e pubblichiamo

Catanzaro – “Ci sono volute decine di teste ed un nutrito gruppo di sigle, a quanto pare, per strappare uno striscione, senza neanche riuscire ad individuarne gli autori”. E’ questo il commento di Emmanuel Raffaele, portavoce cittadino di CasaPound, in merito alla denuncia di razzismo nei confronti di uno striscione apparso in città nei giorni scorsi.

 

“Li immagino interrogarsi senza tregua e con fare investigativo – prosegue Raffaele – e quasi mi dispiaccio delle difficoltà riscontrate nell’attribuire lo striscione (peraltro firmato) in questione. Stiano tranquilli perché, com’è evidente nella foto da loro pubblicata, proprio accanto allo slogan (‘Casa, lavoro, Stato sociale: prima gli Italiani!’), che orgogliosamente rivendichiamo, campeggia il simbolo del nostro movimento. Sarebbe stato auspicabile per loro che questa mania di giocare al poliziotto avesse almeno portato a qualche risultato: e invece niente. Non si sono neanche accorti che la foto dello striscione era già stata pubblicata nei giorni scorsi sull’account Fb di CasaPound Calabria e che sarebbe bastato andare sull’account di CasaPound Italia per ‘scoprire’ la ‘misteriosa’ provenienza dello slogan. Una pessima figura per i sinistri supereroi de noantri”.

 

“Quanto alla valenza razzista della frase che i nostri ‘pensatori’ sono riusciti a riscontrare – aggiunge l’attivista – rimando a qualsiasi dizionario od a Wikipedia, dove scopriranno che razzismo è semmai ‘determinare una gerarchia secondo cui un particolare, ipotetico, raggruppamento razzialmente definito possa essere definito superiore o inferiore a un altro’. Ciò che chiaramente lo striscione non fa. Mentre rimando molto tranquillamente alla Costituzione italiana per spiegare ciò che invece lo striscione ‘fa’: pretendere diritti per i cittadini italiani ed una priorità ovvia e sancita dalla Costituzione: ‘La Repubblica riconosce a tutti i cittadino il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto’ (art. 4 Cost.); ‘Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale’ (art. 38 Cost.)”.

 

“E’ la Costituzione – conclude l’esponente di Cpi – a sancire una scontata precedenza dei cittadini rispetto agli stranieri nel diritto al lavoro e di accesso allo Stato sociale. Perciò questi personaggi aprano gli occhi e osservino la realtà anziché i cavalcavia: il vero razzismo, oggi, è nei confronti degli italiani che aspettano di avere una casa o un contributo mentre a Rom e stranieri costruiamo appartamenti. Vadano a fare la loro predica da un’altra parte”.

 

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