Rosarno: la Suprema Corte di Cassazione annulla la confisca d’immobili, polizze e conti correnti a Leotta

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Rosarno, la I^ Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso proposto dagli Avvocati Mario Santambrogio e Giuseppe Pirozzo, ha annullato un’ordinanza con cui la Corte di Appello di Reggio Calabria aveva confiscato un immobile e diversi titoli di credito riconducibili a Leotta Cosmo ritenuto intraneo alla cosca di Guardavalle. Il Sig. Leotta, infatti, nel maggio 2015, era stato destinatario di due provvedimenti di sequestro e emessi dalla Corte di Appello di R.C. su richiesta della Procura Generale di Reggio Calabria a seguito dell’intervenuta condanna del Leotta Cosma per reati in materia di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Avverso tali provvedimenti proponevano ricorso i due avvocati, eccependo la nullità dell’impugnato provvedimento di confisca (e sequestro) poiché emesso in violazione delle norme processuali, e l’erroneo e fuorviante criterio utilizzato dal Giudice per individuare, nel caso di specie, il “requisito sperequativo” fondato su di un calcolo che non aveva tenuto conto di tutte le poste di reddito legittimamente fruite dalla famiglia del Leotta negli anni risalenti all’acquisto dell’immobile ed ai risparmi accumulati.
La Suprema Corte, condividendo le censure dei due penalisti rosarnesi, ha annullato l’ordinanza della Corte d’Appello reggina rinviando gli atti per un nuovo giudizio alla stessa Corte di Appello che dovrà decidere in diversa composizione.

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