Saccomanno risponde: La giunta minaccia una presunta denuncia per nascondere le proprie incapacità

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Non si è fatta attendere la risposta dell’avv. Giacomo Saccomanno,dopo la nota stampa con la quale l’amministrazione comunale di Rosarno comunicava di aver sporto denuncia querela nei confronti dello stesso. Di seguito il contenuto integrale del comunicato di Saccomanno:

“Prendo atto da alcune testate giornalistiche on-line che la Giunta Comunale di Rosarno ha presentato una denuncia querela nei confronti dello scrivente per dei commenti intervenuti in Facebook in relazione alle foto comparse circa alcuni lavori eseguiti su una strada di accesso in prossimità della Via Provinciale per Taurianova. Mi corre l’obbligo di precisare che il tema si riferisce esclusivamente alla correttezza di tali lavori in merito allo stato di abbandono di tante altre vie site in Rosarno ed in particolare quella di accesso al locale Liceo Scientifico, denominata Via Modigliani. Sul punto non sembra che l’amministrazione abbia dato nessuna giustificazione e, quindi, appare legittima la critica, anche se colorita e pesante, non sembrando tra l’altro opportuno, anche sotto l’aspetto morale e della trasparenza, l’esecuzione di lavori di tal genere in prossimità di immobili interessanti soggetti facenti parte integrante dell’attuale Giunta.

Per quanto riguarda, invece, i richiami eseguiti circa i presunti ritardi nell’esecuzione di indagini su fatti prontamente denunciati, appare più che legittimo che un Consigliere Comunale, nonché libero cittadino, esprima il proprio disappunto in merito a lunghi silenzi da parte delle Istituzioni che, certamente, allontanano l’onesta persona dal segnalare situazioni di possibili illegalità. Mi riferisco, tanto per citare un esempio, ad una articolata denuncia presentata da ben 8 consiglieri di minoranza della quale, pur essendo decorsi tanti mesi, non si ha nessuna notizia. Per non dire poi, la questione della omessa costituzione di parte civile della amministrazione nel noto processo Pesce pur in presenza di una espressa delibera in tal senso assunta all’unanimità da parte del Consiglio Comunale. Ed, ancora, non può non ricordarsi la questione dell’acqua e tante altre segnalazioni che non risultano archiviate, ma che non sembra abbiano fatto passi avanti. Probabilmente si è trattato di un caso, ma ogni cittadino è libero di esprimere un proprio giudizio e questo non può, certamente, sostanziarsi in condotte ritenute “frasi calunniose contro la Magistratura”, ma al contrario rappresenta la difesa di diritti sacrosanti riconosciuti anche dalla Costituzione e dalla Carta Europea. Si comprende il subdolo tentativo dell’amministrazione di coinvolgere lo scrivente in posizioni di contrasto con la Magistratura che non vi sono mai state. Quest’ultima, invece, per come più volte pubblicamente affermato rappresenta l’unico argine alle palesi e diffuse illegalità del territorio. E’ proprio con tale spirito di ampia fiducia in tutta la Magistratura che egregiamente sta contrastando la criminalità organizzata, che lo scrivente è felice e pronto di poter reiterare le segnalazioni circa quanto ritenuto irregolare nelle condotte di questa amministrazione, la quale avrebbe dovuto, forse, interessarsi del grave degrado e disagio dell’intera comunità rosarnese, piuttosto che perdere tempo in uno sterile e vuoto tentativo di coinvolgere lo scrivente in eventi insussistenti e per i quali, naturalmente, potrebbe anche scaturire il reato di calunnia a carico dei medesimi. Con l’ampia e più piena stima nei Magistrati, che, naturalmente, non possono ritenersi indenni da possibili critiche legittime, sono certo che finalmente si potrà verificare con maggiore celerità ed oggettività quanto prontamente denunciato dallo scrivente ed aprire un dibattito serio e sereno sulle condotte lecite o meno assunte dall’odierna Amministrazione.

Certo è, e tale circostanza risulta figlia di una concezione autoritaria della cosa pubblica, che un siffatto atto di denuncia infondata nei confronti di chi contrasta un agire illegittimo, tende a dimostrare il tentativo di “tappare” la bocca a chi compie un atto dovuto sia come consigliere di minoranza che quale cittadino.”

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