Scoperta in Calabria grotta nascosta tra Laureana e Feroleto

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Nella giornata del 21 maggio, il ricercatore in geologia esploratore del territorio, Nicola Mari, insieme a Vincenzo Muratore, e Roberto Orfanò, ha fatto un incredibile scoperta, una grotta rimasta nascosta da circa 50 anni al confine di Feroleto della Chiesa (RC). Grotta che potrà ora essere finalmente classificata in modo ufficiale dalla Regione Calabria.
“Questa cavitá – racconta Mari – è rimasta inaccessibile per decine e decine di anni, ma oggi – io, Vincenzo e Roberto, armati di tutto l’occorrente – l’abbiamo riportata alla luce ed esplorata fino in fondo. Non solo. Abbiamo potuto prendere tutti i dati necessari per classificare questa nuova grotta nella cartografia regionale della Calabria. Come denominazione, abbiamo proposto “Grotta della Vena D’Oro”. Perchè le abbiamo dato questo nome?
Tutto risale a circa 60 anni fa, quando un mio prozìo (Gregorio Mari) trovò un antico libro negli archivi di Reggio Calabria. In questo libro, si parlava di una vena d’oro, presente in una grotta (nei dintorni dell’area dove abbiamo rilevato oggi) che attorno al 1700 veniva usato per pagare tributi ai Borboni. La vena aurifera sarebbe stata persa per sempre in seguito al disastroso terremoto del 1783.
Nel paese di Plaesano (dove è stata trovata la grotta – frazione di Feroleto della Chiesa) si è quindi sparsa questa diceria della mitica vena d’oro nella grotta, al tempo.
È tutta solo una leggenda? Geologicamente, non è possibile che ci sia oro in questa zona della Calabria, composta principalmente da rocce sedimentarie (calcareniti del Pleistocene). Anche in seguito all’esplorazione odierna non abbiamo rinvenuto tracce del prezioso elemento. Tuttavia, vi è una sezione della grotta irraggiungibile, con solamente 10 centimetri di spazio per passare – troppo pochi per un essere umano. Può quindi darsi che la sezione crollata dietro la quale ci sia la “vena d’oro” si sia perduta in quel cunicolo? Chi lo sa.
Per ora, quella dell’oro resterà una leggenda…

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